Si prosegue con il fluido “Of Empires Forlorn”, pezzo di ampio respiro che si indurisce lievemente nel finale. Un discorso a parte merita “Thus with a Kiss I Die”, lungo ben diciannove minuti: il sofferto doom d’apertura viene dapprima spezzato dalle tastiere, quindi prende velocità per poi fondersi con momenti dark intermezzati da un lungo solismo di ispirazione pinkfloydiana, prima di lasciar spazio al vorticoso finale seguito da “Vessel”, canzone epic metal che chiude l’album in modo inaspettato. Una resa sonora eccellente ci permette di ascoltare nel modo più consono sette brani interessanti ed altamente tecnici, sorretti da una buona estensione vocale e da doppie voci non troppo invadenti: chi cerca le monolitiche sonorità sabbathiane rimarrà deluso, visto che del doom metal tradizionale c’è ben poco, poichè i musicisti abbandonano la malinconia tipica del doom per aprirsi ad un’inconsueta “orecchiabilità” (caratteristica che ci aspetteremmo maggiormente in un brano classic metal) e nello stesso tempo a passaggi sperimentali tipici del symphonic prog metal. Per evitare fastidiosi fraintendimenti preferiamo precisare che siamo di fronte ad un valido esempio di melodic doom metal, evocativo e molto coinvolgente, del quale consigliamo l’ascolto ai metallari dalle vedute aperte, nonché a tutti gli appassionati di buona musica. 81/100
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Rain Iriving: Voce e cori Anno: 2010 Sul web: |