Gli Am Tuat sono una formazione olandese che, dopo due demo, giunge al primo album completo. “Inmotion” presenta una copertina ed un libretto molto semplici e chiari, infatti i testi risultano scorrevolmente leggibili. Il disco dura poco più di un’ora e si apre con il nichilismo di “Oath of the Sacrificed”, brano inizialmente cadenzato e malinconico, che accelera in un misto di growl e scream; seguono la personale “Desidero Fides”, ritmata e melodica, arricchita da una parte atmosferica ed il mid-tempo “Distant Shores” che ripercorre le stesse coordinate. “Lost”, canzone d’amore non molto veloce, utilizza qualche passaggio talmente strano da darci, a volte, la sgradita sensazione di ascoltare un pezzo disco anni ’70. Si continua con la rapida “Fading Imagesè/b]” e con “Ahead of Sadness”, molto personale, che spezza il ritmo, visto che è interamente lenta. “A Cry ... The Sound of a Tragedy” merita una descrizione a parte, visto che dura ben diciotto minuti: dal cadenzato all’atmosferico, il brano cresce con una violenta accelerazione, per poi tornare melodico in un continuo di cambi di tempo. “Perilous Seas” cresce compatta ed ariosa, passando attraverso atmosphere floydiane, mentre “Destinies Grace” è più veloce, pur mantenendo una certa melodia; si chiude, infine, con l’interiore e massiccia “Into Remembrance”. Le voci, come già scritto, sono molto varie, visto che si passa da un growl ipercavernoso, ai limiti dell’umano, ad uno scream feroce, per la verità un po’ meno utilizzato; la voce pulita, che compare più spesso, non ci ha entusiasmato, visto che ci è sembrata un po’ noiosa, più adatta alla sofferenza del grunge che a quella del doom/death metal. La tecnica, comunque, è discreta, come si può notare da alcuni assoli e dai vari cambi di tempo, perciò, se consideriamo che “Inmotion” è un’autoproduzione, riteniamo probabile che con qualche accortezza in più nella scelta dei suoni il gruppo potrebbe fare il salto di qualità, dato che le idee non sono affatto da buttare; nel frattempo, consigliamo il CD ai seguaci del doom e del death metal melodico ricco di contaminazioni prog 70/100
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Bauke Valstar: Voce, chitarra Anno: 2009 Sul web: |