I milanesi Art of Silence ci presentano il loro debutto, intitolato “When Nature Storms”. In copertina sono stilizzati i resti di una città distrutta, probabilmente dal fulmine che si intravede in lontananza, mentre sullo sfondo sorge l'alba, testimone della rinascita di una nuova civiltà; il libretto, anche se molto elegante, risulta difficilmente leggibile, comunque, anche se con un po' di fatica, non possiamo non notare che i testi sono lunghi e complessi, mentre le foto dei musicisti sono veramente artistiche, visto che sono state scattate in mezzo ad una foresta.
Il CD, che dura circa quarantacinque minuti, è aperto da “Primeval Spirit”, riguardante lo spirito selvaggio della foresta: dopo una tipica intro con tastiere si fa strada un cadenzato death/black. Segue l'oscuramente epica “Glorious Death”, dedicata a Sparta ed alla guerra in cui l'antica città greca venne sconfitta per colpa di un tradimento; ai valorosi combattenti, comunque, spettò una vittoria ben più grande, cioè la gloria eterna: il brano è un mid-tempo, con molto spazio per la tecnica ed arricchito dai cori nel finale. Si continua con la ritmata “Psychosis for Domination”, canzone fornita di ben due assoli e di tematiche antagoniste al potere. Con la veloce “When Nature Storms” ritorna l'esaltazione della forza della natura, la cui potenza è superiore a quella delle strutture create dall'uomo: un pezzo di disarmante attualità, se pensiamo al recente terremoto in Abruzzo - anche se, in questo caso, come pure in altre catastrofi del passato, il doloroso lavoro della natura è stato agevolato dal comportamento (poco etico e, per di più, dagli effetti disastrosi) di speculatori senza scrupoli e con le spalle coperte, visto che, stando a quanto riportato dai giornali, il cemento armato degli edifici non era conforme alle normative, essendo stato mischiato con sabbia. Dopo l'epica “The Path of my Soul”, relativa ai pensieri di un guerriero, con una parte atmosferica recitata, seguita dalla “lenta” non convenzionale “No More”, riguardante un amore finito, la conclusione è affidata ad un trio di canzoni formato dalla veloce ed orecchiabile “Illusion”, dall'intensa e personale “Rage for an Angel” e dalla breve e compatta “The Edge of Insanity”. Un album in bilico tra due settori, in cui growl e scream lasciano molto spesso il campo alla voce pulita, mentre i brani sono articolati e ben strutturati, visto che tecnica e velocità sono bilanciate nel modo corretto: lo consigliamo, pertanto, agli appassionati di black e death metal, che certamente vi riscontreranno sonorità di loro interesse. 75/100
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Hurricane Master: Voce Anno: 2009 Sul web: |