Nati, coma la band stessa riporta sul proprio sito ufficiale, "durante il freddo inverno del 1985" a Parma, i Wyvern dopo varie peripezie discografiche e cambi di line-up, tornano in pista con questo Lords of Winter, pubblicato dalla Jolly Roger Recors che lo scorso febbraio si era occupata anche della ristampa del primo album della band The Red Flame of Pain (1989), diventato oggetto di culto tra gli appassionati di musica dura nostrani.
Le 10 tracce che compongono questo lavoro, sono nate tra il 1998 ed il 2002, ma a causa della precarietà assoluta della formazione, cambiata varie volte fino ad assestarsi solo in tempi recenti, solo oggi, proprio a pochi giorni prima che il 2010 giunga a termine, vengono pubblicate. Chi ha avuto modo di seguire i Wyvern sin dai tempi di quel freddo inverno di metà anni '80, sarà contento di sentire la formazione parmense ispiratissima e ancora furente nel proporre un metal a metà strada tra i classicismi britannici di 30 anni fa e un power teutonico qui lucidato e coadiuvato da un produzione moderna e fresca. Da manuale è quindi l'opener "Lord of Winter", cavalcata metallica dove emerge da subito la potente ugola di Fabio Bonaccorsi è un ottimo stato di forma di tutti i musicisti. "Twin Factory" esalta invece il lavoro di tessitura delle due chitarre, inizialmente armonico e poi pronto a sputare riffs quando i tempi accellerano, per un massiccio episodio di puro power germanico; "Her Majesty Rage" ha tinteggiature quasi progressive ad inizio brano, dovuto all'intro di tastiere ma dopo poco avviene la metamorfosi musicale e si ritorna su lidi più classici per poi riabbandonarsi e monolitici rallentamenti. Indubbiamente uno dei brani più belli e vari del disco, che chiude un trittico iniziale di grande spessore. Se "Reflections" e "Eternal Symphony" sono si 2 buone songs ma troppo lunghe per godere di ottima longevità (entrambe superano gli 11 minuti), altro brano degno di nota è "Winter Tale", ballata al pianoforte dai connotati epici che ai più potrà ricordare i lenti più riusciti dei Manowar (la parte cantata vede anche la presenza di una voce femminile a duettare non riportata nei credits da noi ricevuti). "Ice Guardian" ci riporta su binari più granitici e potenti dove la velocità esecutiva raggiunge il suo massimo grazie anche alla potente e precisa sezione ritmica di Fabrizio Bernardi e Fausto Tinello, ambedue membri storici dei "Wyvern". Chiude "Out In The Rain", dall'aroma quasi hard rock che niente aggiunge e niente toglie a questo album nonostante un ritornello perfettamente confezionato ma forse un pò troppo ruffianotto. Lords of Winter è quindi un ottimo come back per una band che chiede giustizia al passato ma che sta godendo nel presente del lavoro fatto in questi anni. Lavoro fatto di concerti in piccoli club e problemi di vari natura combattuti con perseveranza che però non hanno tolto ai Wyvern la voglia di riproporsi senza nostalgia e con la voglia di suonare del puro metal senza compromessi per la loro gioa e di quella dei defender nostrani. Auguri e avanti cosi. 78/100
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Fabrizio Bernardi: Batteria Anno: 2010 Sul web: |