American Soldier racconta cosi, brano per brano, quegli orrori, dando vita ad un'opera magistrale (a parere del sottoscritto, la migliore della band di Seattle dai tempi di Empire), dove una splendida prova vocale di Tate fa da collante ai racconti dei soldati e dove il resto della band invece che eseguire cavalcate Progressive predilige un'approccio melodico semi-acustico (alle session ha partecipato anche Mike Stone, che ha lasciato la band lo scorso febbraio). La cosa che sorprende di questo lavoro sin dal primo ascolto è la grandissima esecuzione dei pezzi, dai toni maestosi ed epici dell'opener "Sliver" passando per partiture più riflessive e pacate come in "Unafraid", aperta dal rumore di un elicottero che sta atterrando per scaricare sul campo di guerra i militari, pronti all'ennesima mattanza. Tra i picchi più alti del disco, non si possono non segnalare la liquida e psichedelica "Remember Me", con uno splendido assolo chitarristico di Michael Wilton, la monolitica "Man Down!" e la straordinaria ballata "Home Again", nuovo picco emozionale del gruppo che fa ben intendere da dove provengano le soluzioni melodiche agrodolci di band come Dream Theater e Pain Of Salvation. Ma anche gli episodi non citati sono tutti di alto livello: infatti il punto di forza di questa raccolta non sta solo nel concept ma anche nella elevatissima qualità media del tutto, ridando cosi pieno vigore ad una formazione un pò in apnea dopo il non eccelso Operation Mindcrime II e l'album di cover di 24 mesi fa snobbato nonostante diversi ottimi rifacimenti. Chiosando, American Soldier è un disco che colpisce dritto al cuore ed emoziona chiunque vorrà immergersi tra le splendide linee vocali e le basi imbastite da una formazione di nuovo in stato di grazia e che aggiunge un nuovo lavoro di grandissima fattura ad una discografia che già abbonda di capolavori. Applausi. 89/100
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Geoff Tate: Voce Anno: 2009 |