Quinto capitolo per i nostri Vision Divine, sicuramente una della band più promettenti del panorama italiano.
La produzione viene affidata ancora una volta al sapiente lavoro di Timo Tolki (Stratovarius), da segnalare l'ingresso in line-up del tastierista Alessio Lucatti che sa come non far rimpiangere il suo predecessore Oleg Sumirinoff. Rispetto al precedente "The perfect machine","The 25th hour" appare improntato su un power metal dalle sonorità meno ricercate, in grado di imprimersi con più immediatezza all'orecchio dell'ascoltatore. Il disco si apre con un elegante intro piano-voce per poi sfociare nella graffiante title-track. Nella successiva "Out of a distant night (voices)", troviamo una commovente parte in italiano che funge da preludio per il resto della song, il cui punto di forza è rappresentato da un arioso e orecchiabile refrain. Ai limiti del thrash la serratissima "Eye of a child" a conferma di una certa versatilità e apertura compositiva della band. Il disco prosegue privo di episodi sottotono, con l'interpretativa e limpida voce di Michele Luppi a farla da padrone. A chiudere l'accoppiata "Heaven calling" e "Ascension", due ballad di notevole spessore. Un buon lavoro nel complesso, che mette in luce per l'ennesima volta le ottime potenzialità di questa band, capace di esprimersi attraverso un raffinato ed originale gusto per la melodia. 80/100
|
Michele Luppi: Voce Anno: 2007 |