Esordio discografico su etichetta Volume! Records per Zibba, cantautore genovese che insieme alla sua "Famiglia" AlmaLibre giunge cosi al suo terzo capitolo discografico.
Per comprendere i contenuti di Una Cura per il Freddo dovete immaginare questa situazione: siamo in un night club in piena notte, da un lato Zibba, cappello in testa, si siede al pianoforte con un mano un bicchiere di White Russian, mentre il resto della band sta all'altra estremità del palco accorda gli strumento diffondendo una specie di jam dal retrogusto Swing, mentre il pubblico diviso per i vari tavoli del locale è completamente concentrato a guardare l'esibizione di una ballerina polacca dal nome Katrina, che iniziare a danzare e denudarsi intorno ad un palo al ritmo della sua musica. Se riuscite ad immaginare tutto ciò, potete comprendere al meglio l'essenza di queste 15 canzoni. Il paragone musicale con Vinicio Capossela (e di conseguenza Tom Waits) è tanto azzardato quanto giusto per il cantautore genovese, ma è proprio tra cantautorato Jazz, slanci Folk e qualche incursione nel Rock che si sviluppa questo lavoro. Il violino detta il tempo per lo Ska elegante dell'opener "Mahllamore", con Zibba che invita (tornate alla situazione iniziale) Katrina a fare sesso con lui, che offre successo e decesso in un ratata, tutto questo mentre i suoi seni accarezzano le labbra di un uomo in giacca e cravatta. Il corpulento Zibba è un navigato ed estroverso autore di musiche, i suoi testi nascono da situazioni quotidiane tra metafore e poetica urbana, senza dimenticare la grande comunicazione della musicalità dei suoi brani, sempre in bilico tra diversi e disparati generi. La ballata "Una Parola, Illumina", alterna Jazz a interventi Reggae, ma è con il singolo di lancio "Ammami", con ancora una chitarra dall'inciso Ska e fisarmoniche Fisa che la voce roca e consumata da alcol e fumo di Zibba raggiunge il culmine di intensità e poesia strampalata. Lo stesso in "Rockenroll", si mette in gioco, si chiede cosa vorrà fare da grande, dimostrandosi anche ironicamente critico verso le istituzioni musicali: Non so se voglio fare veramente il cantante Non sono mai deciso su niente Odio la discografia, la sïae l’enpals, l’editoria La ballerina polacca ormai non ha addosso più niente, è completamente nuda e gira per i tavoli strusciando le sua forme contro gli avvocati, i muratori e dirigenti d'azienda che come anime perse nella notte si radunano per annusare e toccare la pelle di questa ragazza dagli occhi blu ghiaccio e lunghi capelli neri, e la colonna sonora di Zibba di questo momento è la splendida "Soffia Leggero", che dedica a questa giovane ragazza dell'Est che per dare da mangiare al figlio dona le sue forme a uomini che cercano evasione e trasgressione. "Quattro Notti" ha lo spirito zingaro dei migliori Bandabardò, mentre è quasi l'alba quando il night club sta per chiudere, Katrina raccoglie il suo intimo e conta le sue mance infilate negli slip quando viene suonata "Dove Vanno a Riposare le Api", delicata e dolcissima ninna nanna che accompagna la ragazza polacca in camerino, mentre si asciuga le lacrime pensando che domani si dovrà ripetere: le mani di decine di uomini palpeggeranno i suoi seni e le sue natiche non per amore, ma per la delizia e la goduria di un momento, e lei per questo non può essere felice, vorrebbe l'amore, quello che nemmeno Zibba attraverso i suoi testi gli può garantire. Zibba & AlmaLibre stanno per caricare i loro strumenti, ricevono il cachè pattuito dal proprietario del night club e salutano le bariste che stanno pulendo il bancone. Domani si parte per una nuova città tutti stipati in un vecchio pulmino arrugginito degli anni '80. Destinazione da cercare sulla cartina, ma la colonna sonora del nuovo viaggio sarà sicuramente Una Cura per il Freddo, la stessa che accompagnerà la giornata della ballerina polacca, prima che arrivi la prossima notte. 82/100
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Zibba: Voce, pianoforte e chitarra Anno: 2010 |