Pur essendo molto criticati per le ultime uscite un pò appannate, è fuori discussione che i Children Of Bodom, nati a Espoo, Finlandia, nel 1993, siano una delle band Death Metal più importanti e migliori degli ultimi 15 anni. Se dischi come Are You Dead Yet? e Bloodrunk hanno deluso sia fan che critica, in passato AlexI Laiho e co. hanno realizzato un paio di capolavori del genere, come ad esempio il masterpiece Follow The Reaper, del 2000.
Oggi, più confusi che mai, pubblicano questo Skeletons in the closet, album interamente di cover (ben 17 più una bonus track) che ripercorre quasi 50 anni di storia della musica moderna. Ma perchè? Perchè i Children Of Bodom ci chiedono di pagare a prezzo intero un disco fatto quasi completamente da pezzi già editati come bonus track, EP, compilation e singoli vari? Non sarebbe stato più corretto nei confronti dei propri fan regalare un prodotto del genere? Secondo noi si, ed il problema non è solo questo. A parte infatti 2/3 episodi, questo album è una accozzaglia di brani che sono tutti grandi classici, ma spesso le riletture non sembrano all'altezza. Eppure "Lookin' Out My Back Door", classico Country/Rock dei Creedence Clearwater Revival non è male, ed è stato giustamente scelto come singolo promozionale per la raccolta, cosi come "Rebel Yell" di Billy Idol risulta un ascolto piacevole e duraturo. Altro problema, la longevità. Infatti Skeletons in the closet da la sensazione di essere un prodotto "usa e getta", fatto per essere ascoltato 1 volta, massimo 2 e poi accantonato a tanti progetti similari (vedi Atrocity) a prendere polvere nella nostra collezione di dischi. Peccato, perchè se si fosse pensato ad un dono per il proprio pubblico, avrebbe meritato sicuramente una sufficienza piena, ma cosi, sborsare 20 euro per un disco del genere ci sembra un furto autorizzato. E questa volta non è colpa delle etichette e dei negozianti troppo cari. 55/100
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Alexi "Wildchild" Laiho: Chitarra e voce Anno: 2009 |