Nell’autunno del 1980, un giovane chitarrista di belle speranze pubblica su una rivista locale un annuncio per formare una band.
Il suo nome è Federico Renzulli (poi noto in futuro come Ghigo) che con questa mossa dà vita ad una delle più importanti rock band della storia nostrana: i Litfiba (il nome non è altro che la fusione di abbreviazioni secondo l'uso telex: "L" (prefisso telex), "IT" (Italia),"FI" (Firenze), "BA" (via de' Bardi, dove la band, al civico 32, aveva la sua storica cantina con la "sala prove"). All’annuncio rispondono Gianni Maroccolo (basso), Antonio Aiazzi (tastiere) e Francesco Calamai (batteria). Uniti dalla passione per l’allora agonizzante ( se non “morto”) punk, per l’hard rock e per la new wave, i quattro entrano in studio ed incidono la strumentale “A Satana”, che renderà il gruppo un vero e proprio culto della scena underground fiorentina, dove di lì a pochi mesi nascerenno altri due fenomeni che poi diventeranno di caratura nazionale come Neon e Diaframma. Aiazzi, che nota la mancanza di un un cantante nella band, riesce a convincere l’allora 18enne Pierò Pelù alla voce. Il tastierista all’epoca descriveva cosi Pelù: “uno che si vestiva di nero, con gli occhi truccati e che si aggirava tra i cimiteri e i punkettoni di Firenze”. Con la formazione al completo, i 5 tengono il loro primo concerto alla Rockoteca Brighton (appendice della casa del popolo di Settignano, in provincia di Firenze) l’8 dicembre del 1980, giorno funestato dalla morte di John Lennon. Nel 1981 la band partecipa senza successo a diversi rock contest e si esibisce come spalla dei Neon in varie tappe in Italia ed all’estero; ma la grande occasione arriva l’anno successivo con la partecipazione all’Italian Festival Rock di Bologna. La band vince il concorso posizionandosi avanti ai Denovo di Mario Venuti (anche loro qualche anno più avanti baciati dal successo commerciale) e, grazie a questo successo, ha la possibilità di incidere un mini album che si intitolerà Guerra (1982). Il disco, composto da 5 canzoni, alterna pezzi in italiano ad altri in inglese (vanno ricordate le storiche “Guerra”, “Luna” – primo cavallo di battaglia che uscirà come singolo l’anno successivo- e “Man In A Suicide”).
Le canzoni denotano da subito la volontà di costruire un rock cupo e poetico sulla base della new wave, con testi che prendono spunto dalla guerra e dalla società e connotati da un linguaggio ermetico, figlio del controverso pensiero del cantante. Le tastiere sono sempre in primo piano, con una sezione ritmica molto vicina a quella dei Joy Division e le chitarre “dark” dei Killing Joke, diventati involontari punti di riferimento della proposta dell’ensemble, insieme a Bowie e Stranglers. Nel frattempo, Calamai ha già lasciato il posto di batterista a Renzo Franchi, che però durerà soltanto due anni. L’anno successivo la band pubblica in 45 giri il singolo “Luna”, con lato b “La Preda” e lavora all’Ep di brani strumentali Eneide di Krypton, che farà da colonna sonora ad uno spettacolo teatrale.Ma la vita artistica dei Litifiba cambia solo l’anno successivo con la pubblicazione di un altro Ep intitolato Yassassin. La title track è la cover di una vecchia hit di David Bowie (anche in versione radio extention) ma è soprattutto “Elettrica Danza”, un hard rock tarantolato e sintetico, che mette in mostra tutte le abilità compositive del quintetto fiorentino, che in quei mesi comincerà a farsi conoscere anche in Europa. L’ etichetta IRA, notando l’enorme potenziale della band, decide di metterli sotto contratto. Prima di entrare in studio però i Litifiba eseguono il secondo cambio dietro le pelli: Franchi lascia le bacchette a Luca De Benedectis, meglio conosciuto come Ringo De Palma. Con questa nuova formazione, la band partecipa alla compilation omonima dell’etichetta Catalogne Issue con due brani inediti: “Versante Est” ed “Onda Araba”.
L’anno successivo arriva cosi il vero debutto col full lenght Desaparecido (che apre la “trilogia del potere”); il nome dei Litfiba esce definitivamente allo scoperto, trainato dal singolo “Eroi Nel Vento”. La clip del pezzo alterna immagini della band che suona nel buio di una stanza ad immagini di guerra. Anche altri pezzi (che di li a poco diventeranno dei classici ) come “La Preda”, ripescata dal 45 giri di due anni prima insieme a “Guerra”, “Lulù E Marlene” e “Istanbul” consolidano la notorietà del gruppo. Per monopolizzare al meglio i buoni riscontri di vendita, l’anno successivo viene immesso sul mercato un altro Ep intitolato Transea, che raccoglie i pezzi già pubblicati per Catalogne Issue e tre inediti, tra la quale spicca la poetica title-track. Particolarmente motivati e creativi, i Litfiba del 1987 ci mettono solo 3 settimane per registrare quello che a tutt’oggi resta l’indiscusso masterpiece della band fiorentina: 17 Re. Il disco, composto da 16 tracce per più di 66 minuti di musica, accentua, seppur lievemente, una maggiore flessione rock a discapito delle sonorità new wave, che di lì a qualche anno spariranno del tutto all’interno del sound della band. Gli arrangiamenti, curati da Maroccolo e dal tastierista\pianista Francesco Magnelli, mettono in risalto una produzione asciutta e diretta, mentre tra i brani che faranno la storia di questa release vanno segnalati l’opener “fulminante” “Resta”, “Re Del Silenzio”, “Pierrot E La Luna”- ispirata al Pierrot Lunaire di Arnold Schönberg - e “Come Un Dio”. Tra le curiosità relative a 17 Re, va segnalata l’esclusione della title-track, non ritenuta all’altezza delle altre canzoni inserite nella scaletta finale. Tuttavia il testo viene stampato all’interno della copertina del disco e successivamente nella biografia della band A Dentri Stretti, scritta nel 2000 dal giornalista musicale Federico Guglielmi. Effettuato un tour internazionale di supporto, sul finire dello stesso anno viene anche registrato lo storico show al Tenax di Firenze, inciso su disco col nome di 12-05-87 Aprite i Vostri Occhi, l’unica data italiana del tour del 1987 (infatti la band inizia i propri show dal vivo partendo dall’Australia.)
Di questo concerto esiste anche l’home video, che rivela come,per motivi di spazio, dalla scaletta finale siano state cancellate alcune perle del repertorio della prima era del gruppo come “Eroi Nel Vento” e “Istanbul”. Partiti come fenomeno della sottocultura musicale di Firenze, sul finire del 1987 i Litifba sono una delle più importanti e migliori band del nostro panorama, seguitissima anche all’estero. Nel 1988, la trilogia si chiude con la pubblicazione di Litfiba 3, che segnerà anche la prima vera svolta rock, con i suoni delle tastiere diminuiti e con i riff di chitarra che spesso acquisiscono maggiore spessore nel mixaggio. Questo è anche l’ultimo capitolo con la formazione “originale”: di lì a pochi mesi usciranno dalla band Maroccolo e De Palma, che il 1° giugno del 1990 morirà a Firenze per un arresto cardiaco in seguito ad un overdose. Deceduto 27enne, nel frattempo era diventato membro dei CSI, ex CCCP, che nel 1989 avevano diviso i palchi esteri proprio con i Litifiba. La sua salma è sepolta nel cimitero fiorentino di Rifredi. Sempre nel 1989, la band chiude definitivamente la prima fase creativa con la pubblicazione del disco dal vivo Pirata, contenente gli inediti “Cangeigero” e “Il Vento”, composti durante l’ultimo tour. All’interno dell’album compaiono due cover (“Rawhide”, tema dell’omonima serie televisiva e “Cannon Song” di Kurt Weill) ed i più grandi successi dei primi tre album, con il pezzo “Come Un Dio” che per motivi mai precisati, nella dicitura del retro copertina diventerà semplicemente “Dio”e che presenta ampie parti di testo modificate rispetto alla versione su disco. Dopo la scissione di 2\5 dei Litifiba , la band si appresta a chiudere il decennio ed a entrare nel decimo anno di vita con una rivoluzione non solo nella line-up, ma anche nel sound, molto legato per certi versi ad alcuni clichè di quel periodo, per approdare versò nuove sonorità più mainstream e ruffiane. Ma questa è un’altra storia. La storia fondamentale di Piero Pelù, “Ghigo” Renzulli & co., quanto meno a livello artistico, è stata prevalentemente scritta negli anni ’80, quando si realizzò il sogno di 5 giovani scapestrati e desiderosi di marchiare a fuoco le pagine della cronaca musicale dello stivale. Missione compiuta.
DISCOGRAFIA 1980 - 1989
1982 - Guerra (Mini album)
1983 - Luna/La preda (45 giri)
1983 - Eneide di Krypton (Colonna sonora)
1984 - Yassassin (Ep)
1985 - Desaparecido (Album)
1986 - Transea (Ep)
1986 - 17 Re (Album)
1987 - 12-5-87 Aprite i vostri occhi (Album dal vivo)
1988 - Litfiba 3 (Album)
1989 - Pirata (Album dal vivo + inediti)