Dopo aver recensito solo qualche giorno fa Queen of Thieves ristampato dalla My Graveyard Productions, andiamo ora ad esaminare la seconda reissue dell'etichetta lombarda dedicata agli australiani Taramis: Streetch of the Imagination.
Il disco, uscito nel 1991 ed effettivo canto dal cigno per la band di Melobourne, arrivò dopo l'ottimo successo avuto nei 3 anni precedenti in terra madre, con un lunghissimo tour che portò al suo termine anche la dipartita alla chitarra di Craig Robertson e al basso di Danny Komorr, sostituiti rispettivamente da George Larin e Evan Harris (aimè, recentemente scomparso). Uscito in piena epopea Grunge, Stretch of the Imagination pur essendo meno irruento e fragoroso di Queen of Thieves, per l'epoca era un disco moderno (anche se a posteriore, possiamo dire che è "invecchiato" benissimo), prodotto nella maniera giusta per il mercato d'allora e suonato con una perizia tecnica nettamente superiore alla prima prova. Dalla potente "Dreaming" (c'è anche un videoclip del pezzo come bonus) passando per l'epica "Diceman" e arrivando sino alla muscolosa e crossovereggiante "Another Tomorrow" i Taramis capirono bene che eseguire ancora pezzi con partiture prettamente legate al filone NWOBHM non gli avrebbe aiutati a crescere, e cosi arrivarono a comporre pezzi dalle strutture molto complesse che spesso sfociavano in stacchi Progressive o carichi di groove come nella strumentale "Jigaboo Boogie", dove emerge in tutto il suo splendore il lavoro di basso e della ritmica in generale su questo lavoro. Le chicche però, sono le melodie profuse in pezzi come "Lonely Star", diamante purissimo dove la voce di Southby si esprime a livello di assoluta eccellenza. Le 3 bonus track qui inserite e registrate poco dopo la pubblicazione di questo album (e mai pubblicate prima d'ora), ci indicano la volontà della band, se mai l'avventura fosse durata di esplorare territori più inclini al Thrash della Bay Area, avvicinandosi non poco a certi refrain alla Metallica e Exodus. Un altro disco molto importante, seppur non fondamentale come Queen of Thieves che conferma la bontà del lavoro dei Taramis che in promozione a Stretch of the Imagination suonarono di spalla a Sepultura e Ian Gillian (voce dei Deep Purple) per poi sciogliersi nel 1992 (seppur mai in via ufficiale). Da allora solo qualche show nostalgico in Australia, dove il combo mantiene ancora lo status di "cult band" assoluta, e grazie a queste ristampe anche noi oggi possiamo godere a pieno di queste canzoni che hanno fatto nel loro piccolo, la storia del Metal e non solo. 85/100
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Shane Southby: Voce Anno: 1991/2009 Sul web: |