Tra le tante band di culto che l'Heavy Metal ha partorito dalla sua nascita ad oggi, un posto d'onore lo meritano sicuramente gli australiani Taramis.
Nati a Melbourne nel 1982, in piena esplosione NWOBHM e col monicker di Prowler, arrivano prima a sfornare un demo autoprodotto nel 1985 e solo nel 1988 grazie alla Metal For Melbourne ed il cambio di nome in Taramis riescono ad arrivare al debutto da professionisti con Queen of Thieves. Ahimè, nonostante questo CD sia un mezzo capolavoro di Rock duro, il suo arrivo nei negozi a pochi mesi dall'avvento dell'alternative e del Grunge non diede al possibilità a questa eccellente band di emergere, non riuscendo mai veramente ad arrivare oltre i confini nazionali, facendo diventare di conseguenza sia questo album che Stretch of the Imagination (1991, poco prima dello scioglimento) due oggetti da collezionismo tra i cultori. Oggi però grazie all'italiana My Graveyard Productions ambedue i dischi son tornati in commercio e sopratutto questo lo fa con una confezione assolutamente imperdibile. Infatti nella ristampa, oltre che alle 8 tracce originali del lavoro, c'è anche Blood & Honour, il demo sopracitato che registrarono nel 1985 ed un bonus DVD con due esibizioni riprese da telecamere amatoriali tra il 1986 ed il 1987 in due diverse manifestazioni a Melbourne. Per quanto riguarda le canzoni c'è poco da dire: in perfetto bilico tra Metal classico alla Iron Maiden e Judas Priest e Power americano, i Taramis han confezionato un lavoro granitico, poetico e con pochi rivali nel suo campo. Dalla cavalcata "Lord Of The Blackfields" introdotta "Fur Elise" di Beethoven passando alla schizzata "Doesn’t Seem" che vede duellare chitarra e sezione ritmica in un crescendo epico arrivando fino alla crepuscolare e bellissima ballata "Path To Aquilonia", non c'è un motivo che uno per farsi sfuggire questo che è uno dei migliori debutti che l'Heavy Metal abbia mai sfornato. In definitiva, Queen of Thieves non solo non risente dell'usura del tempo, ma con questa ricchissima reissue la speranza e quella che venga riscoperta una band commercialmente sfortunata ma capace di tenere testa alle realtà anglosassoni e statunitensi che in quei anni, erano già creativamente in declino. Applausi. 95/100
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Shane Southby: Voce Anno: 1991/2009 Sul web: |