Questa webzine presto festeggerà i 4 anni di (onorato) servizio nell'infinito mondo del world wide web, e seppur dal 2005 ad oggi gli Electrix Six abbiano inciso la bellezza di 5 dischi di inediti, mai ci eravamo preoccupati di recensire un loro full length in studio. Non so se c'è un motivo, non saprei che scrivere come "giustificazione", in fin dei conti è dagli esordi con Fire del 2003 che seguo e stimo questa band per l'alto tasso ironico e di divertimento che la musica del sestetto di Detroit mi trasmette, ma mai avevo pensato di parlarvi di loro, della loro musica (se non per la recensione di un loro live bolognese di quasi 2 anni fa).
Kill è quindi il 6° album in studio del sornione Dick Valentine e dopo almeno un paio di episodi tutt'altro che eccellenti si può dire che finalmente riemerge quella formula Garage Rock più ritmiche danzereccie che me (ma diciamoci la verità, ce) li aveva fatti amare in pezzi come "Gay Bar" e "Danger! High Voltage". Proprio quest'ultima canzone riecheggia prepotentemente nell'opener "Body Shot", tra schitarrate piene di feedback nel ritornello, vocal linee sempre semplici e immediate e riusciti inserti elettronici. "Egyptian Cowboy" ha un retrogusto natalizio nella melodia vocale in falsetto, mentre è il Rock N' Roll energico e sfrontato di pezzi come "One Sick Pussy" e la spassosissima "The Newark Airport Boogie" a far salire la qualità media della raccolta (sempre sufficiente a dire il vero, tranne che in un paio di episodi). La sorpresa però risiede nella ballata quasi Country (con tanto di archi sintetici!) di "Steal Your Bones", mentre le solite certezze le ritroviamo in chiusura, con l' Eurodance di "White Eyes", che si sviluppa tra chitarre Funk e cascate di sintetizzatori. Niente di nuovo quindi, il solito mix di generi con una marea di richiami alla musica Dance di fine anni '70 e più spesso all'elettronica del decennio successivo è il territorio dalla quale gli Eletric Six si muovono ormai da dieci anni con grande disinvoltura e professionalità, confezionando cosi un lavoro dove divertimento, svago e ballo sono le parole d'ordine. Alla fine la musica è anche questa, sopratutto quella Rock con la R maiuscola, e per questo che prendiamo il nostro bicchiere di birra e beviamo alla salute di Dick Valentine. Lui alla fine del prossimo concerto farà lo stesso pensando a noi. 69/100
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Dick Valentine: Voce Anno: 2009 |