Un album diretto insomma, come dimostrano da subito i due minuti scarsi di “La Clinique” con un ipnotico riff di chitarra che si ripete per tutto il pezzo sotto i colpi incessanti di Roberto Ferro dietro le pelli. “Our Song In A Ring-tone” pare essere una mitraglia impazzita, una scarica di suoni ruvidi e corrosivi che esplode nel punk del ritornello per svanire nel caos finale dove l’aggressività della voce di Davide e sostenuto da un coro. “Steak Houses” non fa altro che confermare il tutto, carica ed energica al punto giusto, con la ritmica a martello (il pezzo pare uscito fuori da qualche disco degli White Stripes) mentre “The Little Song Of Yes & No” gioca tutte le sue carte sul basso pulsante di Marco Freguja e sui continui stop and go dettati dall’asse chitarra\batteria. Il disco per chi scrive però non è esente da pecche: all’apparenza i quattro non dimostrano un’ eclettismo eccelso, cosi come alcuni testi, ma per il gruppo è assai evidente puntare diretto all’ascoltatore malmenando il proprio strumento. Arrivati alla seconda parte del disco, sembrano come per magia arrivare i pezzi più interessanti: in primis la cavalcata “Full The “True Love” Lever” quasi interamente strumentale e che scorre via in un ritmo frenetico e trascinante; “Memories Of An Irrestistible Masochist” (si, avete letto proprio bene) parte lenta e riflessiva quasi a voler concedere all’ascoltatore qualche attimo di respiro, ma col passare dei secondi la tensione nel cantato di Rocco si taglia a fette. Da perfetto contro altare arriva subito l’accelerazione di “Middway Microwawes” che ha il grande pregio di esaurirsi velocemente, mantenendo cosi inalterata la furia rock’n’roll sprigionata. Il disco termina (cosi come si è aperto) con un pezzo intitolato e cantato in francese, quasi a voler chiudere un’ideale cerchio: “La Ville Lumiere”. Questo brano, il migliore dell’intero lotto suona alla fine anche come il più accessibile e “radiofonico”, un rock sgangherato ma funzionale, il basso pulsa incessante, la batteria è più educata ed ordinata, cosi come il cantato, sempre aggressivo e “scartavetrato” ma anche meno schizzato che nelle tracce precedenti.
Si può concludere dicendo che questo primo atto dei tre ragazzi di Chioggia non suona come un disco scontato, l’ironia che fa da contorno al prodotto è ben bilanciata dall’apparente cattiveria che sprigionano continuando cosi a far riflettere l’ascoltatore sulla domanda posta in partenza. Mentre cercate la doverosa risposta per fare ordine nel vostro cervello però, prendetevi una mezz’oretta del vostro tempo e provateci. Potreste ottenere più risposte di quante ne cerchiate.
Rocco Perrini: Voce e Chitarra
Roberto Ferro: Batteria e Voce
Marco Freguja: Basso e Voce
Anno: 2007
Label: Autoprodotto
Genere: Garage Rock Noise
Track Listing:
01. La Clinique
02. Our Song In A Ring-tone
03. Steak Houses
04. The Little Song Of Yes & No
05. Quick Fix
06. Full The “True Love” Lever
07. Memories Of An Irrestistible Masochist
08. Midday Microwawes
09. The Infection
10. La Ville Lumiere