Dopo i buoni riscontri dello scorso anno con l’EP di esordio With A Knife, torna la band fiorentina con 4 nuove canzoni autoprodotte, dove i riferimenti chiari alla scena new wave anni ’80 restano fortissimi ma allo stesso tempo si presentano con alcune novità rilevanti: la prima è che hanno abbandonato i loro nomi d’arte in favore di quelli anagrafici, poi hanno aggiunto un tastierista di ruolo ed oggi cantano anche in italiano.
Infatti questo nuovo lavoro vede tutte le parti vocali incise in lingua madre, nonostante un titolo come “The Crime” possa far presagire diversamente. Quindi Ugo, da riecheggiatore dello spirito canoro di Ian Curtis, oggi sembra essere più vicino a quello di Federico Fiumani (paurosa a tratti la somiglianza nell’impostazione), che con i suoi Diaframma 20 anni fa scrisse una delle pagine più belle della musica italiana. Se a parere del sottoscritto questa scelta fa perdere un po’ di incisività nel globale, va detto che a livello strumentale i Neuromantik sembrano aver fatto un bel passo in avanti con muri di chitarre ancora più efficaci e sezione ritmica ancora più galoppante e piena di groove; il lato dark e pessimista è sempre forte ed ancora più accentuato dall’immediata possibilità di comprendere i testi, con “Cosa Rimane” e “Irene” come punti chiave del nuovo corso. In definitiva, la “band in black” con questo EP si presenta alla critica ed al pubblico come un progetto parzialmente rinnovato e maturo, dove alcune scelte effettuate dovranno adesso messe essere meglio a fuoco per consentire uno scanner più nitido della strada che vorranno intraprendere, restando comunque un gradino sopra molti colleghi\coetanei. A Firenze il tempo pare essersi fermato, ed i Neuromantik figurano come il perfetto collante di una stagione revivalistica pronta ad esplodere nuovamente da un momento all’altro. 65/100
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Giovanni: Batteria, acustica e percussioni elettroniche Anno: 2008 Sul web: |