Era da un po’ di tempo che non mi capitava fra le mani un album sperimentale. E’ stato un vero piacere quindi ascoltare Complicated Lines, lavoro composto da 11 tracce che si districano fra la psichedelica e ammaliante voce di Stefania Centonze e un contrasto "Noise" fatto da Rock e Crossover.
Questa band bolognese è attiva ormai da 10 anni e l’alchimia che si è creata in questo periodo è chiaramente percepibile nel suono di questi brani che risultano da un punto di vista della catalogazione, assai ardui identificarli, ma che nel complesso danno una buona idea dello scheletro che compone l’album. "Animal Farm Song part 1" e "Animal Farm Song part 2" portano con se un aria pressoché floydiana, almeno nel titolo. Sono leggermente meno "Rock" e utilizzano maggiormente la parte elettronica almeno per quanto riguarda la prima parte ma quello che più colpisce durante l’ascolto è la voce pulita che si insinua come acqua fra le rocce delle chitarre. Bellissimo è il riff iniziale di "I Take My Time" che sfocia in un Post Punk equilibrato (se si può definire tale) per poi arrendersi sugli ammalianti vocalizzi della cantante. "Fuck" fa le veci di una qualche band riot d’oltreoceano, la bellissima "Stay Steady" si presenta enigmatica, mentre "I Look At Yourself" risulta la più insipida dell’intero album. La ballad di "Creature”" attira i più romantici e poteva benissimo far parte della coda di questo album, rendendolo maggiormente omogeneo rispetto a quanto è ora con l’undicesima traccia "My Next" arcigna e poco amabile. Un lavoro sperimentale che può riservare grandissime sorprese, le stesse che ci potrebbero sbalordire se la band facesse i compiti a casa e si presentasse con una maggiore preparazione alla prossima "interrogazione". 65/100
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Stefania Centonze: Voce Anno: 2009 Sul web: |