C’è una sorta di luogo comune quando si parla di Rimini e Riviera Romagnola; quello di associare la ridente città a orde di tedeschi, famose discoteche, movida, piadina e, da romagnola quale io sono, non vi do tutti i torti.
Detto questo e sapendo che la storia non è proprio come la si racconta, vi invito la prossima volta che volete passare dalla Romagna a non rimanere in superficie, ma scendere giù nei bassifondi ad assaporare piccoli gioielli che vi cambieranno la vacanza: i Lemon Scented Project sono uno di questi diamanti. Riminesi ma con l’America nel sangue, pubblicano nel 2009 il loro primo EP SqueezIng. Cinque tracce che attraversano il Blues degli stati del Sud, il Grunge di una Seattle fine anni 80 e terminano il loro viaggio in un Indie Rock che segue le orme di una delle band in assoluto più brave di questa scena musicale, i Murder By Death. L’album è un tripudio di generi musicali, se ne riconosce in parte la furbizia nella scelta dello stile, l’eleganza di saper mettere d’accordo diversi ascoltatori. L’armonica risiede nel primo brano “Shotgun Wedding”. Rasenta deserti infuocati, saloon in legno, l’anima di un qualche film di Sergio Leone, procede lungo un cammino fatto di aghi di cactus facendosi strada con un riff da fantini e carica l’arma che da la vittoria a questo EP, la voce graffiante e cupa di Enrico Gardini che veste le doti dei trasformisti più bravi generando, come nel caso di “Wine, Mushrooms & Cheese”, un inglese coriaceo giustificato forse dalla sbronza della sera prima. Dalla costola dei Pearl Jam prende forma una ingannevole “Love Song Reloaded”. E’ fulmineo il suo cambiar tono, da una pacata pseudo ballad ad un energico e forse eccessivo incalzare degli atteggiamenti. “6:18 P.M. Hardly Rainy Day” si può considerare un capolavoro. L’arpeggio è sublime, l’ energia incontrollata e straripante che viene trattenuta e direzionata da un alchimia ben calibrata e ragionata. Ragione e passione che si scontrano e che generano un totale equilibrio che si riversa anche nella successiva “Technical Fault In Colorado Desert”, da utilizzare nei viaggi in macchina troppo lunghi mentre i fermi immagini passano troppo velocemente e tu cerchi di rimanere sempre un passo indietro per non arrivare alla fine. Insomma, un entrata teatrale la loro, un debutto che potrebbe aver maggiori riscontri se questo Ep arrivasse nelle giuste mani. La strada è quella giusta, serve solo qualcuno che tenga loro la mano fino a destinazione. 80/100
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Enrico Gardini: Voce, chitarra e armonica Anno: 2009 Sul web: |