Aprono questo irreale viaggio quattro brani estratti dall’album Wait For Me.“Pale Horses”, il primo singolo estratto dal quel disco viene presentato non più con una veste pseudo notturna e per certi versi inquietante tipica dei maggiori successi dell'artista newyorkese, ma con uno stile più easy e pulito, letteralmente denudato dalla sua maschera. Di una bellezza disarmante l’assolo del violino che fa presagire totalmente il destino di questo live. Prende piede poi l’”omonima traccia” che in questa versione viene rallentata nei movimenti e calibrata nei pensieri ma completamente portata agli estremi del possibile nei vocalizzi, invertendo i ruoli originali del brano.
“Mistake” viene spogliato dalla drum machine mentre la lisergica “JLTF” appare con toni vagamente jazz e classici facendosi però accompagnare per mano dalla modernità di un suono romantico e genuino. Da Play, forse il più famoso album di Moby, viene presentata “Porcelain”: in questa occasione "il piccolo idiota" pare che reciti il contrasto fra l’essere adulti e l’essere bambini, d’altronde il testo di questo brano recita il dramma di un sentimento di gelosia e rifiuto fatto di sogni e realtà. La voce profonda di Moby va in contrasto con una nenia e la dolcezza del pianoforte in lotta con il suono più aspro del violino rendono questo brano totalmente agrodolce.
Arrivati a questo punto entra in scena il pezzo forte di tutto l’album, “Walk With Me” estratto da Wait For Me. La canzone viene sancito in questa versione dalla voce Blues di Inyang Bassey, facendone un vero e proprio capolavoro. Moby tiene un rigore basso, silenzioso, quasi impercettibile e lascia alla voce di questa donna la totale scena musicale. Bassey non canta, ma recita. Rimanendo su toni Blues ma più vicini ad uno stile alla Norah Jones, “Helpless” si presenta amabile e delicata per poi far capolino in una medesima “Great Escape” brano estratto dall’album 18 del 2002. A terminare questa performance ci pensa la famosa “We Are All Made Of Stars” che racchiude per certi versi quel senso di inquietudine che avevo già precedentemente citato e da dove traspare l’anima compositiva di questo artista che dona, proprio per le sue creazioni, una scena musicale non ancora ben chiara all’ascoltatore.
Moby viene spesso e forse anche troppo spesso, associato all’elettronica, nel senso più stretto del termine. Che sia forse questa pubblicazione un modo per far capire alle persone che sa fare molto altro? Alcuni lo sottovalutano, alcuni lo apprezzano, molti lo criticano. Ascoltate questo album, forse avrete un idea più precisa di chi è questo piccolo ma geniale compositore americano.
80/100
Moby: Voce, chitarra, pianoforte e violino
Guest
Kelli Scarr: Voce
Inyang Bassey: Voce
Anno: 2010
Label: Little Idiot
Genere: Acoustic
Tracklist:
01. Pale Horses
02. Wait For Me
03. Mistake
04. Jltf
05. Porcelain
06. Walk With Me
07. One Time We Lived
08. Helpless
09. Great Escape
10. We Are Made Of Stars