Biocosmopolitan è un ritorno, per il performer Boris Savoldelli, ad una dimensione maggiormente protesa all'aspetto vocale ed acustica.
Tutto avviene, subito dopo la parentesi fortemente sperimentale con l'album Protoplasmic, realizzato assieme al chitarrista Elliott Sharp in cui l’intento era sì volto a soluzioni prettamente improvvisative, ma comunque pregne di un'anima elettroacustica in cui si relazionavano voce e chitarra. Adeeso ci troviamo al cospetto di tracce piuttosto chiuse e circolari nella struttura in cui si ha (quasi) solamente la presenza della voce come elemento solista e corale ma, soprattutto, quale aspetto ritmico che domina fondamentalmente Biocosmopolitan. Come lo stesso interprete bresciano spiega, il lavoro è incentrato fondamentalmente sulla costruzione di brani mediante un processo di accostamento (ed anche sovrapposizione) di parti armoniche e soprattutto ritmiche, realizzate attraverso vocalismi, volte a dare una una dimensione mantrica agli stessi. La presenza di altri strumenti e dell'elettronica è volutamente limitata con l'intenzione di utilizzare la voce stessa quale potente strumento musicale. Quest’idea ha il suo perfetto riscontro nell’ascolto di "The Discordia" ove il testo è mezzo attraverso cui il canto produce un notevole effetto sonoro spiraleggiante. Ascoltando i successivi brani si riscontra una struttura ritmica che costituisce il collante principale, ma ognuno si differenzia spostandosi di volta in volta verso una matrice sonora differente. Abbiamo ad esempio "Aria" e "Dandy Dog" che si muovono verso una dimensione coristica, mentre "Kerouac in New York City, (ove troviamo tra l’altro l’apporto musicale alla sordina di Paolo Fresu), e "The Miss Kiss" invece verso orizzonti più jazzistici, sbarazzini e ricchi di divertissements vocali. Non mancano in questo disco echi Stratosiani come in "Springstorm" e nella title track Biocosmopolitan" che in un certo qual modo riecheggiano gli ardui vocalizzi ipnotizzanti delle "Sirene" di Metrodora. Biocosmopolitan è in definitiva un disco dal buon piglio ritmico, caratterizzato da genuinità e frizzanti contenuti tipici della musica gospel, riscontrabile in molti brani e che senza dubbio catalizzerà l’ascolto. Nota conclusiva: nel disco oltre a due bonus tracks tra cui "Crosstown Traffic", libero spunto reinterpretativo in chiave hendrixiana già presente in Insanology, è presente il videoclip del brano "The Miss Kiss", che potete gustarvi qui. 70/100
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Boris Savoldelli: Voce Anno: 2011 Sul web: |