Home Interviste Marco D'Angelo

Marco D'Angelo

Marco D’Angelo, promettente musicista e cantante abruzzese, ha da poco pubblicato il proprio lavoro d’esordio Viviamo O No, raccoltà di brani a metà strada tra cantautorato nel senso più classico del termine e rock. Il disco è prodotto sotto etichetta Valery Records e distribuito da Edel. Abbiamo scambiato alcune battute con lui facendoci presentare brevemente il suo disco e la sua visione musicale. Per chi vuole scoprire qualcosa di più riguardo a questo artista emergente, buona lettura.

- A&B -
Ciao Marco e benvenuto, iniziamo col presentarti ai lettori di A&B
- Marco D'Angelo -
Salve a tutti da Marco D’Angelo, ma non mi piacciono le presentazioni, veniamo subito al dunque!

- A&B -
Hai da poco pubblicato il tuo disco d’esordio “Viviamo o no”, ci parleresti di com’è nato il disco e della gestazione del lavoro?
- Marco D'Angelo -
E’ stata certamente un’avventura entusiasmante, ma che nello stesso tempo ha richiesto grossi sacrifici. Il progetto è nato due anni fa, dopo l’incontro con Gianni Daldello avvenuto a Milano. Ci siamo dedicati alla realizzazione dell’album con passione e coraggio, perché tutti sappiamo quant’è difficile emergere nel mondo della canzone al giorno d’oggi. Abbiamo impiegato tutto il tempo necessario perché il risultato fosse estremamente professionale sotto tutti i punti di vista. E per far questo è stato ovviamente necessario coinvolgere musicisti, arrangiatori e tecnici di altissimo livello. Alla fine possiamo ritenerci soddisfatti del risultato.

- A&B -
Nel tuo disco dai molto spazio all’aspetto sentimentale senza tralasciare quello istintivo, hai cercato di fornire un filo conduttore all’intero lavoro oppure i brani sono entità indipendenti tra loro?
- Marco D'Angelo -
Direi che i brani sono indipendenti, ma ti posso dire che abbiamo curato meticolosamente la scelta dei pezzi, degli arrangiamenti, della scaletta e di ogni altro particolare in modo che l’album fosse eterogeneo e l’ascolto risultasse il più scorrevole e logico possibile.

- A&B -
Per quanto riguarda la composizione dei testi, come dai vita ai tuoi pezzi?
- Marco D'Angelo -
Beh, non c’è un meccanismo vero e proprio, però in generale la melodia “chiama” le parole. E poi bisogna anche saper aspettare il momento adatto, l’ispirazione. Quando non sono predisposto emotivamente e cerco di scrivere qualcosa mi vengono fuori soltanto melodie o testi scadenti che cancello immediatamente perché capisco che è inutile portarli avanti. Invece in determinati momenti sento un improvviso bisogno di prendere la chitarra o sedermi al pianoforte, soprattutto quando sono solo, e lì riesco a catturare un particolare stato d’animo e a riversarlo in un testo che molte volte nasce di getto, dall’inizio alla fine.

- A&B -
Parlaci di com’è nata la collaborazione tra te e Gianni Daldello, apprezzato talent scout della musica italiana
- Marco D'Angelo -
Più che talent scout Gianni Daldello è un pezzo di storia della discografia italiana. Appena ci siamo incontrati si è mostrato subito entusiasta e disponibile. Lui ha un’esperienza straordinaria in questo settore ed io lo considero una guida. Trovare persone come lui è molto difficile, e il fatto di averlo conosciuto mi ha dato una forte carica, altrimenti adesso non saprei ancora che cosa farne delle mie canzoni.



- A&B -
Nella tua biografia indichi tra i punti di riferimento musicali, Vasco Rossi, puoi indicarcene altri?
- Marco D'Angelo -
Ho cominciato a suonare la chitarra con i pezzi di Pino Daniele. Ma la folgorazione più importante, ancor prima di Vasco, è stata l’ascolto di Lucio Battisti, che considero un punto di riferimento al quale tendere, ma che rimarrà comunque irraggiungibile. Poi ci sono i grandi gruppi che hanno fatto la storia del rock, Queen e Pink Floyd su tutti. .

- A&B -
Quanto conta per te l’istinto e quanto invece l’esercizio e la tecnica?
- Marco D'Angelo -
Sono entrambi importanti. Io però do maggiore importanza all’istinto, alla capacità di trasmettere quello che si ha dentro attraverso la voce o uno strumento. La tecnica fine a se stessa e povera di idee rimane vuota.

- A&B -
L’originale artwork ha una qualche relazione con la musica oppure no?
- Marco D'Angelo -
Abbiamo voluto realizzare una grafica particolare perché anche la copertina ha una notevole importanza. La scelta è caduta sul Quarto Stato per conferire all’album un impatto sociale, legato soprattutto al pezzo "Viviamo o no". E’ stata un idea di Gianni Daldello, che anche in questo caso ha colpito nel segno.

- A&B -
Uscendo dall’ambito strettamente musicale, parlaci un po’ degli altri tuoi interessi?
- Marco D'Angelo -
Mi sono laureato in ingegneria delle telecomunicazioni nel settembre 2010, diciamo con il minimo sforzo, nel senso che avrei potuto impegnarmi anche un po’ di più ma avevo un sacco di cose per la testa! Alla fine sono riuscito a fare contenti i miei genitori ma anche me stesso ovviamente, perché una laurea è comunque un traguardo importante.

- A&B -
Essendo per te un esordio, com’è stato lavorare a fianco di musicisti professionisti in studio?
- Marco D'Angelo -
E’ un mondo completamente diverso, a livello di professionalità, a quello a cui ero abituato. Molto importante è stato l’apprezzamento per i pezzi da parte di tutti i musicisti, cosa che mi ha convinto ancor più di essere sulla strada giusta. E poi, essendo anch’io un chitarrista e pianista, vedere come lavorano in studio questi professionisti é stata un’esperienza preziosa per il futuro.

- A&B -
Cosa senti di consigliare a chi come te vuole cercare di esprimere il proprio talento?
- Marco D'Angelo -
Io non credo di poter dare consigli perché sono solo all’inizio. Ma quello di cui sono profondamente convinto è che se uno ha talento, e ci crede fino in fondo (ma davvero fino in fondo), prima o poi troverà il modo di emergere.



- A&B -
Com’è nell’ordine delle cose, ti dedicherai all’attività live, come pensi di muoverti nell’attività promozionale del tuo disco?
- Marco D'Angelo -
Abbiamo fatto nel mese di luglio uno show case di presentazione dell’album, ed è stato il primo passo. Mi hanno accompagnato ottimi musicisti (Carlo Porfilio, Vito Di Virgilio, Ivan Zulli, Valerio Cardone e Paolo Toscano) che con poche prove hanno subito trovato un buon affiatamento tra loro. Adesso é importante iniziare una costante attività di concerti, che sono il miglior modo per farsi conoscere.

- A&B -
Grazie per la disponibilità. Ti lascio concludere come meglio credi
- Marco D'Angelo -
Grazie a voi per lo spazio che mi avete dato! Un ringraziamento particolare però devo farlo alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto (e mi continua a sostenere) in questo difficile ma affascinante percorso musicale. E siamo solo all’inizio, adesso viene il bello!

Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.