Il “Chitarrautore”, come lui stesso ama definirsi, imbracciando la fedele acustica Ovation ci restituisce un immagine nitida ed autentica del proprio rapporto con la composizione acustica. Capra predilige lo stile del cosiddetto flatpicking, di cui è maestro indiscusso, contrapposto a quello del fingerstyle. Esso gli consente di dare potenza alla pennata ma allo stesso tempo di produrre un suono estremamente pulito. L’ascolto delle quindici tracce che compongono Preludio ad una nuova alba è veramente sostenuto, Capra predilige un andamento piuttosto concitato e denso nella plettrata dando vita a ballate di rara bellezza, autentiche e gioiose come Danza Russa e Tipsy Guitar dal sapore blues. La scelta dell’autore è di costruire e decostruire attorno al riff principale una melodia che può letteralmente allontanarsi da esso, svilupparsi verso orizzonti convulsi per poi raggiungere la giusta quadratura. La percussività è una delle linee fondamentali di questo album che con il suo andamento sinusoidale consente al musicista di mediare tra livelli diversi di ritmica nello stesso brano come ben si distingue in La Sol-Fa-Mi e in Canto di Mare. Le uniche eccezioni le troviamo in Tracce Mediterranee in cui c’è la presenza seppur lieve di effettistica, e nell’etereo brano di chiusura Aura in cui un accenno di accompagnamento vocale e la presenza della chitarra blues nel finale, rilascia una sensazione di autentica malinconia. La notevole tecnica di questo musicista e la scelta di procedere dai ritmi tesi che alimentano il dinamismo della plettrata a momenti più tenui, carezzevoli fino alla evocatività garantiscono un risultato eccezionale ed assolutamente godibile. 75/100
|
Marcello Capra: Chitarra acustica ed elettrica Anno: 2010 |