Home Recensioni Album Scott Kinsey - Kinesthetics

Scott Kinsey
Kinesthetics

Scott Kinsey è noto ai più come il tastierista del gruppo fusion storico Tribal Tech, ma negli ultimi anni, oltre dedicarsi a numerose partecipazioni con altri musicisti di notevole caratura, quali Brett Garsed, Joe Zawinul, Jeff Berlin, per citarne alcuni, ha prestato il proprio prezioso contributo al regista Soderbergh per le colonne sonore di Ocean's Eleven e Ocean's Twelve. Kinesthetics è il primo album interamente realizzato da questo straordinario artista, in grado di coniugare tecnica, grande organizzazione orchestrale e sperimentazione.
Kinsey si avvale di un'ampia rosa di musicisti che che si alternano in questo album, per cui ogni musicista porta con sè una sfaccettatura diversa della propria idea di musicalità in ogni pezzo, anche se l’ossatura principale è costituita da Steve Tavaglione, Kirk Covington e Bred Dutz.
L'omonino brano Kinestetics apre l'album, mettendo a proprio agio l'ascoltatore rilasciando un'energia sonora davvero potente, per poi passare a This is That, dal ritmo molto morbido e jazzato che si presenta come un alternarsi di voci e di brevissimi acuti vocali assieme alle deliziose movenze delle percussioni e dei piatti di Covington, il tutto condito da un serrato fraseggio delle tastiere di Kinsey.
Sometimes I è invece un frenetico duetto tra il sax di Tavaglione e il synth di Kinsey, un botta e risposta dettato dal rapido susseguirsi di tocchi di charleston e tamburi.
Merita particolare attenzione Quartet, in cui Tavaglione e Kinsey alternandosi in parti soliste, mostrano tutta la loro capacità di fornire alla melodia qualcosa che restituisca emozioni e che renda davvero impalpabile la realtà, aspetto questo impreziosito ulteriormente dal fatto che scaturisca dalla pura improvvisazione.
Uncle Pats Gipsy Van, piccola nota curiosa, è dedicata al factotum del gruppo di artisti ruotante attorno a Kinsey, Patrizio Chiozza scherzosamente chiamato Uncle Pat, risorsa davvero inesauribile e sempre nominato e ringraziato durante i concerti per il suo supporto.
In Combat zone e Shinjuku si percepisce in maniera inconfondibile il sound trascinatore della chitarra di Scott Henderson, carica di espressività derivatagli dagli idiomi blues tanto a lui cari.
La prima riprende sulla falsa riga di Sometimes I, spostandosi verso un sostrato funky, sfruttando l’abbondanza di loops e la fluida e sbarazzina intepretazione alla tromba di Hagans.
Kinesthetics rappresenta senza esagerare uno dei migliori lavori fusion degli ultimi anni, non quella fusion fatta di suoni ormai banali o di scale al limite dell’impossibile, è bensì l’amalgama di molteplici esperienze musicali, il carattere a volte tribale, (come si avverte particolarmente in Under Radar) e, perchè no, anche soul davvero ben orchestrato e ricco di sonorità genuine, grazie al sempreverde tentativo di sperimentazione di questo geniale musicista e compositore.
Che dire di piú? Non rimane che comprarlo e ascoltarlo...



Scott Kinsey: Keyboards, Piano, Melodica, Vocoder, VP-1
Steve Tavaglione: Saxophones, Flutes, Bb & Bass Clarinet
Scott Henderson: Guitar
Gary Willis: Bass
Vinnie Colaiuta: Drums
Jimmy Earl: Bass
Arto Tuncboyaciyan: Percussions
Cyril Atef: Drums
Kirk Covington: Drums
Michael Landau: Guitar

Anno: 2006
Label: Abstract Logix
Genere: Fusion

Tracklist:
01. Kinesthetics
02. This is That
03 Sometimes I...
04. The Combat Zone
05. Quartet
06. Wishing Tree
07. Big Rock
08. Uncle Pats Gypsy Van
09. Under Radar Intro
10. Under Radar
11. Shinjuku
12. One For Jinshi

Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.