La successiva "Timeline" sembra voler dare un tocco di eclettismo al disco, ma francamente il pezzo sfocia in sgraziate movenze pseudo-dance di acoompagnamento alle sfuriate della sei corde e questo, personalmente, gioca un ruolo negativo all’intero disco. Il tono, fortunatamente, si eleva con la jazzante "Streets of Philadelphia", riproposizione del brano di Bruce Springsteen, e perchè no con la briosa "Gloria" a tratti di stampo buckleiano, con un’impronta strumentale ovviamente più incisiva.
Il brano che colpisce sicuramente di più è "Renegade", poichè accoglie in sè sonorità a metà strada tra il punk e jazz fusion, che ne conferiscono un tono decisamente graffiante. Sostanzialmente, anche i successivi brani, mettono in luce la bravura di questo giovane artista che ci tiene a dare un tono sicuramente più morbido e godibile alle proprie composizioni, fondendo all’aspetto tecnico e strumentale del jazz, quello più piacevole della ballata e del rock. Ma è pur vero che rispetto a Patterns, non troviamo grandi spunti in più, tali da produrre un buon impatto all’ascolto. Sia chiaro, il disco non è male ma certamente non produce quel salto qualitativo in più rispetto al precedente. Peccato perchè Hertzog possiede notevole intelligenza ed evocatività fuori dal comune. Dispiace perciò di non poter dare un parere ampiamente positivo, confidiamo nell’immediato futuro.
68/100
Jake Hertzog: Chitarra
Harvie S: Basso elettrico e acustico
Victor Jones: Batteria
Anno: 2011
Label: Buckyball Music
Genere: Jazz/Rock
Tracklist:
01. Don't Bother
02. Firefly
03. Timeline
04. Streets of Philadelphia
05. Gloria
06. Forms
07. Renegade
08. Common Ground
09. Sleep Close
10. Solar Flare