Freak Out! è l'album di esordio di Frank Zappa e delinea molto bene il complesso mosaico musicale nella mente di questo geniale compositore.
Il lavoro si può riassumere in questi termini: poliritmia, divertissement e umorismo. Elementi che senza alcun ombra di dubbio nella musica moderna nascono con Zappa e qualsiasi altra produzione ne è semplicemente un tentativo di riproposizione. Freak Out! è uno dei primi veri Concept Album (ove al suo interno scorre un preciso filo conduttore), oltrechè essere uno dei primi doppi album. La matrice di Zappa e & The Mothers of Invention è estremamente vasta, spazia dalle ritmiche rock tipiche degli anni '60 come in "Hungry Freaks, Daddy" per passare con disinvoltura alle movenze blues-doo-wop come in "Go Cry On Somebody Else's Shoulder" senza dimenticare la forte teatralità assurda che praticamente vive in ogni pezzo ma che si può toccare con mano in "Motherly Love", "Wowie Zowie","You're Probably Wondering Why I'm Here". Da notare inoltre la caratteristica struttura dei Concept Album di questo genere, abbastanza ricca di brani dalla durata massima per lo più di cinque minuti,(come nel caso di "Trout Mask Replica" di Captain Beefheart). L'atmosfera che si respira è estremamente allegra, decisamente frenetica e carica di umorismo dissacrante, arma che Zappa adopera praticamente sempre, per mettere a nudo la stupidità della società in cui vive a suo modo di vedere carica di vuoto perbenismo e bigottismo, bloccata dai numerosi tabù della sessualità (Help, I'm a Rock) una America praticamente alienata dalla televisione, arma di massa utilizzata per soggiogare le menti da una "Mente Superiore". Il pezzo tra i più interessanti è "The Return of the Son of Monster Magnet", dal titolo si può capire, dopo averlo ascoltato, il carattere grottesco e martellante, intriso di sonorità elettroniche e di poliritmie di genere psichedelico a dir poco "pazzoidi", squarciate da cori di urli. E' un album di ottima fattura che però fa trasparire uno Zappa ancora acerbo, certamente già capace di dar vita ad una musica sceneggiata e ricca di pregevoli composizioni che richiamano alla musica tradizionale, ma forse ancora troppo legata a canoni tipici di quegli anni, quindi non ancora pienamente una musica di avanguardia. Non c'è alcun dubbio che questo lavoro sia un concentrato di idee e di innovazione non solo dal punto di vista musicale ma anche della comunicazione, ne è un esempio il momento della canzoncina "stupida" carica di un umorismo pungente ma che allo stesso modo rivela essere un momento di pura sperimentazione musicale. |
Frank Zappa: Chitarra, voce Anno: 1966 Sul web: |