Il progetto Marbin, duo israeliano formato dal chitarrista Dani Rabin ed il sassofonista Danny Markovitch è alla sua seconda pubblicazione, dopo l’ottimo debutto con l’omonimo disco Marbin.
Al fianco di questi due emergenti musicisti appartenenti alla scena jazz israeliana, troviamo due navigati musicisti come Paul Wertico alle pelli e Steve Rodby al basso, entrambri vincitori di ben sette Grammy Award con il gruppo di Pat Metheny. Fin dalle prime batture, Breaking the cycle pone l'accento sull'aspetto melodico ed sul deciso equilibrio delle composizioni. "Loopy" brano sicuramente più fusion degli altri, che per qualche verso ricorda "Protocosmos", risulta molto dinamico grazie all’intervento sui tamburi di Wertico, per poi aprirsi con un due susseguenti soli Markovitch molto febbrile ma allo stesso tempo ricco di cromaticità, per poi lasciare campo alla chitarra fusion di Rabin. Nei brani successivi, si assiste invece ad un maggior intento di costruire un intreccio ricco di sfaccettature, rifuggente dal tecnicismo come in “A Serious Man” in cui predomina il suono caldo del sax di Markovitch. Sempre su questo filo, troviamo due graziose nenie "Mom’s Song" ed "Outdoor Revolution" ove Leslie Beukelman utilizza dolci ed evocativi vocalizzi che si sovrappongono con il duettante sax di Markovitch. In "Bar Stomp" si risveglia invece un’anima più blues rock ed aggressiva rispetto al resto del disco che ne fa quindi l’eccezione. "Burning Match" è un pezzo a tratti straziante che fa della purezza del monologo di sax prima e dell’elettrica, guidati dal carezzevole ritmo di basso e dall’equilibrato tocco sui piatti di Wertico un momento assai sublime. Nella parte conclusiva "Snufkin" ci cattura per il brio fortemente jazz, mentre "The Old Silhouette" per l’accorata melodia ed ancestrale ritmica. La stupenda ballata finale "Wind Of Grace", dal sapore antico che ricorda lo stile di quelle medievali, costruita "semplicemente" dall’acustica di Rabin e da brevi ma intensi interventi del sax, chiude perfettamente questo disco, toccando davvero nell’intimo grazie anche al tenue e sofferto canto di Daniel White, che firma tra l'altro il testo. La bellezza di questo disco riposa nel colore, nel sentimento che il duo sa imprimere con grande originalità, spaziando con semplicità tra numerosi stilemi, ma che sa essere soprattutto vivo, poetico e romantico. Breaking The Cycle è senza dubbio una bellissima sorpresa per questo inizio di 2011. 75/100
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Dani Rabin: Chitarra Anno: 2011 |