La chitarrista norvegese Hedvig Mollestad pubblica su Rune Grammofon un nuovo album con il suo power trio sempre caratterizzato da un vulcanico hard-rock progressivo.
Dopo la parentesi solistica dello scorso anno che l’ha vista protagonista dell’ottimo “Ekhidna” nel quale ha esordito con una formazione allargata ad una serie di collaborazioni trasversali. “Ding Dong. You're Dead” la riporta nel suo classico combo a tre con la bassista Ellen Brekken e il batterista Ivar Loe Bjørnstad. Lo stile del gruppo resta caratterizzato da un sound che affonda le sue radici nell’hard rock classico ma le strutture e le improvvisazioni che il gruppo intraprende sono, come già in passato, di stampo jazz-rock e neo-prog. Lo stile chitarristico di Hedvig Mollestad è esente da inutili tecnicismi e virtuosismo sterile, resta essenziale e sporco, anche quando si trascina all’interno di assoli improvvisati e turbolenti. Una nuova generazione di artisti scandinavi che resta aggrappata più alla lucida essenzialità di Terje Rypdal che al velocismo esagerato di Malmsteen pur attingendo dall’universo hard rock alcune sonorità e talune soluzione formali. Il primo brano “Leo Flash' Return to the Underworld” ha un incipit quasi crimsoniano e parte con un serrato tempo disparo e un assolo lento e allucinato di chitarra satura mentre “All Flights Cancelled” è scandito da un riff scarno e graffiato degno del miglior Jimmy Page. “Ding Dong. You're Dead”, la title track, inizia con una introduzione astratta e meditativa che gradualmente prende la forma di un lento brano ipnotico sperimentale, invece “Gimbal” si incentra su un riff bluesistico, “Magic Moshroom” è un astratto brano jazz-rock sorretto dal contrabasso, “The Art of Being Jon Balkovitch” è un pezzo hard rock sfacciato mentre la conclusiva “Four Candles” è una raffinata ballata astratta che chiude il disco su atmosfere eteree.
Hedvig Mollestad ancora una volta dimostra di essere una bandleader con un progetto chiaro e un sound definito che fa riferimento al patrimonio classico degli anni ’70, ai dischi di Jeff Beck, al McLaughlin di Devotion, a certe soluzioni frippiane del periodo rosso, a Hendrix e alla tradizione dell’hard rock classico, con un orecchio verso Sabbath e Zeppelin. Hedvig Mollestad come chitarrista è esente da tecnicismi e inutili sfoggi di velocità, ha un suono sporco e saturo e si muove con agilità su strutture ritmicamente articolate e armonie complesse e con questo disco si pone fra i più interessanti espressi quest’anno dalla scena scandinava.
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Hedvig Mollestad: guitars Ivar Loe Bjørnstad: drums Ellen Brekken: bass
Anno: 2021 Label: Rune Grammofon Genere: prog rock
Tracklist: 01. Leo Flash’ Return To The Underworld 02. All Flights Cancelled 03. Ding Dong. You're Dead 04. Gimbal 05. Magic Moshroom 06. The Art Of Being Jon Balkovitch 07. Four Candles
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