Roma, 12 Novembre 2023 - Roma Jazz Festival - Auditorium "Ennio Morricone"
Il quartetto di Eivind Aarset e Jan Bang si é esibito per il Roma Jazz Festival al Teatro Studio dell'Auditorium “Ennio Morricone” di Roma. Il chitarrista norvegese prosegue il percorso sperimentale e visionario iniziato negli anni 70/80 da Terje Rypdal e David Torn ma fa un passo ulteriore verso la ricerca timbrica permessa dallo sviluppo digitale dell'effettistica per chitarra captando le innovazioni estetiche introdotte dalla nuova popular music elettronica. Aarset utilizza un vasto assortimento di pedali parte dei quali posti, anziché a terra come abitualmente fanno i chitarristi, a "portata di mano" in modo poterne regolare i parametri durante l'esecuzione. Il chitarrista, come avvenuto durante l'esibizione romana, oltre ad un ampio uso del laptop, invia il proprio segnale a Jan Bang che effettua campionamenti e manipolazioni in tempo reale. La musica proposta dal quartetto ha pochi punti di contatto con il jazz é, invece, fortemente influenzata dall'ethno-ambient quartomondista di Jon Hassell e Brain Eno, dall’ambient-dub di Bill Laswell e da alcune delle atmosfere astratte e psichedeliche della prima ECM. La proposta del quartetto non é affatto vicina alle classiche strutture basate sugli assoli caratteristiche del jazz o al narcisismo incentrato sul virtuosismo strumentistico ma é invece un mosaico di suoni e di elementi melodici che si incastrano in un tessuto sonoro aereo e rarefatto. I timbri sono processati da effetti granulari e da lunghi reverberi, Aarset fa ampio uso del “e-bow”, un congegno magnetico che permette di far vibrare la corda come un archetto da violino, e del pedale del volume eseguendo frasi minimali che si dissolvono negli echi e nella frammentazione timbrica. L'ethno-ambient del quartetto si snoda in una serie di brani atmosferici in cui ogni singolo suono è valorizzato da un sapiente uso dei silenzi e delle pause. Il gruppo improvvisa anche appoggiandosi a tessiture basate su loop e campioni ma è un approccio collettivo senza l'individualismo del solista che sovrasta l’insieme. Le ritmiche si muovono fra atmosfere etniche e dub, il batterista Samuel Rohrer fraseggia sulle tessiture elettroniche creando un continuo movimento sorretto dal basso discreto di Audun Erlien. La performance romana è parte del tour di presentazione del nuovo lavoro discografico intestato a Eivind Aarset e Jan Bang intitolato “Last Two Inches of Sky” pubblicato dalla Punkt Editions. Quello di Aarset e Bang è fra i gruppi di musica improvvisata uno di quelli che meglio interagisce con il lessico diffusosi con il dilagare della musica elettronica, il chitarrista, attivo da tempo nel rinnovamento del linguaggio dello strumento, ha ormai legato il suo nome a collaborazioni importanti con artisti del calibro di Nils Petter Molvær, David Sylvian, Robbie Shakespeare, Vladislav Delay, Sly Dunbar e Arild Andersen.
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Eivind Aarset: chitarra, elettronica Jan Bang: campionatori, laptop Audun Erlien: basso Samuel Rohrer: batteria
Data: 12/11/2023 Luogo: Roma - Auditorium "Ennio Morricone" Genere: etho-ambient, ambient-jazz
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