Il collettivo Fracargio, nato nel 2015, sforna questo lavoro complesso e interessante, in bilico fra ambient e sperimentazione, improvvisazione e progettazione formale. Ennesima testimonianza di un underground completamente fuori dalle classificazioni del mercato, l'organico è capace di sfornare musica creativa che esplora le nuove intersezioni del suono attingendo da varie culture musicali, dal rock sperimentale all’avanguardia accademica, dal free jazz all’interazione transmediale. Fondati da Francesco Lipari e Dario Pino, vi prendono parte in modo continuativo Carmen Mazzeo (flauto), Giovanni Arena (contrabasso) e il violinista Giovanni Alibrandi. Il materiale proposto in questo lavoro attinge direttamente dalla tradizione per approdare ai terreni contemporanei dell’elettronica. “Agni Parthene” si ispira a un canto devozionale non liturgico dedicato alla Vergine Maria attribuito a San Nettario di Egina, vescovo ortodosso vissuto tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX, e si dipana per oltre 9 minuti. Il brano è introdotto da una profonda nota bassa, un bordone, sul quale si muovono gli interventi degli strumentisti in bilico fra atonalità e rumorismo. “Agni Parthene” si sviluppa come un lento drone ambientale che rievoca la solennità mistica dell’originale canto religioso che emerge attraverso i vocalismi greco-ortodossi, in bilico fra canto armonico e gregoriano, che spuntano all’interno della struttura. Lo sviluppo dell’improvvisazione non utilizza i contrappunti in bilico fra oriente ed occidente dell’inno di San Nettario di Egina restando su un mantra monofonico di una sola nota di riferimento. Ed è uno dei punti di riferimento di questo lavoro insieme al "Miserere Mei", un canto popolare siciliano ispirato al "Salmo 50". I frammenti originari di questi canti tradizionali sono granularizzati, ridotti in frammenti e rielaborati all’interno dello sviluppo musicale proposto dai Fraccargio. L’approccio si presenta interessante perché miscela diversi elementi culturali, con epicentro nella tradizione mediterranea, e li filtra dentro una trama nella quale entrano in gioco sviluppi lessicali contemporanei. “Agni Parthene” si rivela come un disco originale frutto di un lavoro serio e rigoroso, un progetto da tenere d’occhio.
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