Mentre la guerra divampa, ancora una volta, sul nostro continente c’è chi riesce a darne una raffigurazione artistica proprio dal cuore di questo tragico evento.
Il duo ucraino dei Gravitsapa ha, infatti, realizzato questo album, intitolato Concert #1 “23/23” (For chamber duo with looper and Polivox), dal paese attraversato dal conflitto. Tutte le ansie e le suggestioni che una situazione così estrema possono indurre sono perfettamente rappresentate da questi quattro brani lancinanti e rigorosi che non lasciano spazio a concessioni, inchiodano ad una angoscia interiore l’ascoltatore. La costruzione musicale è sottotitolata come For chamber duo with looper and Polivox, i musicisti utilizzano infatti un looper per creare strati sonori sovrapposti e un sintetizzatore analogico, realizzato ai tempi dell’URSS, oggi diventato uno strumento vintage di culto, il Polivox. Il gruppo, che fonde molti elementi sonori dal post-metal al math-rock, produce un magma sonoro sperimentale in bilico fra noise music e avanguardia accademica ed è composto dai polistrumentisti Jabo Kritsky e Hulurlaid Dral. Lo stesso nome del gruppo proviene da una surreale pellicola di fantascienza distopica sovietica intitolata “Kin-Dza-Dza!” del 1986 di Georgij Danelija. Lunghi feedback di chitarra, atmosfere astratte e psicotiche, momenti ambientali sospesi e inquietanti, voci gutturali e sussurri surreali, dissonanze organizzate che esplodono in laceranti evocazioni dei suoni della guerra costituiscono il materiale estetico di questo lavoro. Un disco reso interessante sia per le scelte estetiche e formali adottate, sia per lo stato d’animo e i momenti difficili che riesce ad evocare.
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Jabo Kritsky: chitarra, noises, voce Hulurlaid Dral: basso, tastiere, batteria, noises
Anno: 2023 Label: Self released Genere: noise, industrial, avantgarde
Tracklist: 01.Hemostasis 04:06 02.Oculi Mortis 05:23 03. Vox Evolutionis 12:09 04. Plebs Electa 14:40
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