Sembrava se ne fossero perse le tracce dei Central Unit, band storica del panorama progressive/jazz rock nostrano, attivi sin dai primissimi anni '80 e vera e propria cult band tra gli appassionati del genere. Infatti dopo il loro ultimo disco in studio Internal Cut, risalente al 2004, del quintetto bolognese non se ne era saputo più niente, fino a qualche mese fa, quando fu data notizia dell'accordo discografico con la M.P. & Records e l'uscita di questo I see you.
Considerati in modo tanto corretto quanto riduttivo "i Porcupine Tree italiani" (pur essendo nati diversi anni prima del gruppo inglese), i Central Unit con questo full lenght continuano a battere coerenti e perseveranti quella strada musicale fatta di lunghe spirali progressive amalgamate (grazie ad un'ottima tecnica individuale) a jam session jazz/rock sopraffine, includendo nella loro musica una strumentazione molto ampia, fatta anche di flauti, tastiere e sax. Un disco sicuramente ispirato e fresco, fatto di ottime canzoni (prevalentemente strumentali) che denotano anche una certa originalità compositiva ed un songwriting sicuro dovuto anche alla grande esperienza accumulata in questi 30 anni di esistenza artistica, anche se, come ogni lavoro strutturato in trame complesse e estese suite strumentali, può non essere digerito con facilità da tutti. I see you, costituito da 9 tracce per 55 minuti circa di musica, non fa differenza in tal senso, assicurando all'ascoltatore più smaliziato musica evocativa e con quel retrogusto jazzato che affascina sin dal primo ascolto (come ad esempio l'opener "Maintenumb", arricchita anche da synth e riusciti inserti di tastiere) passando per brani più lunghi e puramente prog come "Wooden Breed" (con accenni di ambient music) e "Bankful of Money" che dopo un'introduzione di solo flauto, si snoda tra cascate di synth e voci in sottofondo poco comprensibili ed una melodia vocale di chiara estrazione pinkfloydiana. Densa di grande emotività e tensione la ballata "See You", arricchita da un pianoforte dai connotati drammatici; "Hear Your Shadow" invece sfocia in un refrain pop accattivante, rendendo il brano il più accessibile del lotto (ed anche tra i più brevi), mentre la chiusura è affidata a "Perno Moncone", un riassunto sonoro di quanto ascoltato fino a quel momento, con diversi cambi di ritmo affidati groove funkeggianti suonati con grande brio. Arricchito da una bellissima copertina ad opera dell'amico/disegnatore Maestro Carpinteri, I see you è un disco di musica libera di un gruppo libero da qualsiasi vincolo commerciale, tanto ostico quando affascinante e ricco di sfumature percepibili solo dopo svariati ascolti. Una mosca bianca nell'attuale panorama progressive italiano, che predilige le sfumature metal, un riuscito tentativo di mixare sonorità vintage ma mai superate con le moderne tecniche di composizione e registrazione. Difficile ma bello e soddisfacente. 74/100
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Alberto Pietropoli: Sax, flauto e voce Anno: 2010 |