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Moleskin
Penelope

Terza uscita in ordine cronologico per la Micropop, etichetta nostrana che negli ultimi mesi sta focalizzando l’attenzione dei media non solo per la scelta di produrre solo dischi di artisti italiani cantati in italiano, ma anche per l’ottimo lavoro degli Jokifocu e quello sbalorditivo di Q, che ha ricevuto critiche entusiaste ovunque. I Moleskin, che quest’anno festeggiano i 10 anni di attività con questo terzo album in studio, non fanno eccezione. Sono lontani i tempi di quando nel 2001 il loro primo demo finì nelle mani di Paolo Benvegnù, che estasiato dalle composizioni deciderà di farsi accompagnare dalla band per un paio di concerti subito dopo lo split degli Scisma.

Penelope è un disco che funge da nuovo punto di inizio per il quintetto umbro, con 10 brani che sono una ventata di aria fresca nel nostro panorama, con canzoni piene di emozioni personali messe in musica e con testi spesso ermetici, costruiti in un linguaggio che non fugge dalla realtà, ma la scava a fondo lasciando all’ascoltatore sì il libero arbitrio interpretativo, ma portandolo ad un riflessione finale assai intensa.

La raccolta si apre con i toni pessimisti con tanto di archi di “Comincio A Rendermi Conto” mentre “In Luce”, aperta da xilofoni ed arpeggi di chitarra acustica, scivola via come una nenia dolce. Ci sono poche concessioni al chorus da classifica oppure al pezzo più semplicemente radiofonico, i Moleskin hanno intrapreso la via più lunga e difficile dell’indie rock italiano, concentrandosi su un suono a tratti abrasivo e a tratti non digeribile con un semplice ascolto.
Si concentrano dunque più sulla forza della lirica e della sperimentazione sonora, arricchendo spesso i pezzi con violoncelli, archi vari e tastiere ma anche armoniche e clarinetti.
In “Leggero”, uno degli episodi migliori in assoluto, ai cori è presente il già citato Benvegnù come seconda voce, che si ripete in veste di chitarrista anche nella conclusiva “Se Fosse”. Rarefatta nelle atmosfere “Voglio Muovermi”, forte di una splendida interpretazione di Marco Mancarelli alla voce, mentre nelle chitarre di “Se Fosse” emergono echi degli U2 dei primi anni ’80.

Un disco quindi ricco di spunti notevoli e di pezzi robusti pronti a rinvigorire la scena nostrana, che mostra a parere del sottoscritto solo alcune lacune per un sound che spesso è troppo legato ad altri fenomeni dell’alternative italiano. Un nuovo tassello per la Micropop, che dimostra come anche scelte spesso difficili ed in controtendenza possano comunque essere premiate da prodotti come questo. Un ascolto consigliato come colonna sonora verso la primavera.

80/100


Marco Mancarelli: Voce
Andrea Ottavini: Chitarra elettrica ed acustica e armonica
Enrico Lorenzini: Chitarre e piano
Matteo Bianchini: Basso, contrabbasso, clarinetto, chitarra e voce
Davide Besi: Batterie e percussioni

Anno: 2008
Label: Micropop
Genere: Indie Rock

Tracklist:
01. Comincio A Rendermi Conto
02. In Luce
03. Cosa Puoi
04. Amo Le Persone Che
05. Volti
06. Leggero
07. Come Se
08. Voglio Muovermi
09. Un Giorno
10. Se Fosse

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