“Cafards - Il buio dopo l’alba”, messo in scena al Teatro Trastevere, è il lavoro coraggioso di un autore giovane, Nick Russo, che ambienta l’azione in uno scenario post-apocalittico.
Uno studio degli anni ‘50 sugli effetti degli esperimenti nucleari nelle isole del Pacifico aveva rilevato come gli scarafaggi fossero in grado di resistere a dosi massicce di radiazioni, candidandosi ad essere i pochi organismi in grado di sopravvivere alle esplosioni atomiche. E a ciò rimanda il titolo di questo atto unico del giovane autore Nick Russo (“Cafards” è il termine in francese per “scarafaggi”), che ambienta l’azione in uno scenario post-apocalittico. Una cornice che caratterizza la fantascienza sociologica e psicologica di matrice letteraria (dai tempi di Philip K. Dick), cinematografica (con le serie romeriane, i “Mad Max”, “The Road”, i “28 giorni/settimane/mesi dopo” etc.), fumettistica (a partire da “L’Eternauta”) e televisiva (la mitica serie inglese “I Sopravvissuti”, così come il recente “The Walking Dead”) degli ultimi decenni, e che l’autore sceglie audacemente di portare sul palcoscenico. Le inquietudini suscitate dai cambiamenti climatici, dalle guerre, dalle pandemie in un mondo sempre più globalizzato rendono il tema di grande attualità, e la sua collocazione teatrale – in verità già percorsa da Dennis Kelly con “After the End” nel 2005 - dimostra particolare coraggio, non potendosi avvalere il teatro di effetti speciali e ricostruzioni in esterno. L’autore del testo, come già avevano fatto intelligentemente George A. Romero o Robert Kirkman, incentra l’azione attorno ai superstiti, costretti da un non specificato evento apocalittico a una convivenza forzata all’interno di uno spazio claustrofobico, ed esplora le contraddizioni che la lotta per la sopravvivenza scatena fra di loro, trascinandoli inevitabilmente in un vortice di accuse rabbiose, drammatiche rese dei conti, scontri sempre più violenti, fino al tragico epilogo . Il tema dell’assedio, caro alla cinematografia classica statunitense (a partire da “Rio Bravo” del 1959, regia di Howard Hawks), offre l’opportunità di esplorare le psicologie dei personaggi, obbligati a un confronto forzato, in una dinamica estrema e irreversibile, senza alcun “arrivano i nostri” all’orizzonte, se non una improbabile promessa a cui aggrapparsi. I cinque personaggi annaspano lottando disperatamente per la propria salvezza in un crescendo di colpi reciproci e situazioni senza via d’uscita, e questo meccanismo drammaturgico – lo stesso che ha permesso ad AMC Studios di protrarre “The Walking Dead” per oltre undici anni e con vari spin-off, è il cuore di “Cafards - Il buio dopo l’alba”. In questa cornice, a fronte delle pressioni di un invisibile nemico esterno, si innescano le tensioni e le guerre interne fra i protagonisti. Pur con qualche farraginosità di scrittura, emergono efficacemente le diverse dinamiche fra i personaggi e si svelano gli antefatti, rievocati nei dialoghi, che consentono di metterne a fuoco i rapporti. La messa in scena, sempre di Nick Russo, è essenziale e soffocante, resa ancora più lugubre dall’assenza di qualsiasi accompagnamento musicale, in un silenzio di fondo turbato unicamente da laceranti rumori diegetici. I costumi, di Noemi Intino, sono evocativi di una situazione estrema, ma con un certo stile decadente e dark, e l’atmosfera inquietante è amplificata dai disegni di luci di Federico Toraldo gestiti, insieme al suono, da Giulia Pompili. La rappresentazione a cui abbiamo assistito è stata, in parte, influenzata dalla sostituzione di Filippo Tirabassi, infortunato, con l’autore-regista Nick Russo, con a fianco Andrea Pellizzoni, Giacomo Bottoni, Gledis Cinque e Beatrice Gattai, nelle parti dei membri dei due gruppi di sopravvissuti che l’apocalisse ha gettato nell’arena. L’uso dello spazio scenico, che coinvolge anche parte della platea, è indicativo di una scelta registica intelligente e matura. Al di là di piccole sbavature di recitazione, la messa in scena tiene perfettamente e mostra come sia possibile esplorare in modo convincente testi di nuovi autori e ambientazioni in linea con la contemporaneità. In questo senso il Teatro Trastevere si sta rivelando un ottimo laboratorio per le giovani compagnie di attori e autori. “Cafards - Il buio dopo l’alba” si presenta come uno spettacolo interessante e innovativo, e per chi - come l'autore di questo articolo - è cultore delle atmosfere post-apocalittiche, sicuramente da non mancare.
La recensione fa riferimento alla rappresentazione del 20 gennaio 2023
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drammaturgia e regia: Nick Russo
con: Giacomo Bottoni, Gledis Cinque, Beatrice Gattai, Andrea Pellizzoni, Filippo Tirabassi
disegno luci: Federico Toraldo
costumi: Noemi Intino
produzione: PaT-Passi Teatrali
Teatro Trastevere Il Posto delle Idee
Via Jacopa de’ Settesoli, 3 – 00153 Roma
Feriali ore 21, Festivi ore 17:30
prezzo intero 13 euro, ridotto 10
PREVISTA TESSERA ASSOCIATIVA
Contatti: 065814004
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www.teatrotrastevere.it
Ufficio Stampa: Vania Lai
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