Home Recensioni Album Al di Meola, John McLaughlin, Paco de Lucia - Saturday Night in San Francisco

Al di Meola, John McLaughlin, Paco de Lucia
Saturday Night in San Francisco

Esce a distanza di oltre 40 anni da “Friday Night in San Francisco” il disco contenente il concerto tenutosi il giorno successivo, quindi il 6 dicembre del 1980 al Warfield Theatre di San Francisco.


L’impatto che ha avuto “Friday Night in San Francisco” sulla percezione delle potenzialità della chitarra acustica nella cultura di massa è stato enorme. Alla fine degli anni ’70, dopo un decennio di chitarrismo elettrico e di distorsioni, questo trio di chitarristi ha ridefinito il perimetro tecnico, lessicale ed estetico dello strumento acustico facendo convergere elementi di musica indiana, flamenco e jazz.
Nel corso degli anni ’70 McLaughlin e Di Meola, componenti di leggendarie formazioni jazz-rock, la Mahavishnu Orchestra e i Return to Forever,  avevano intessuto varie sperimentazioni acustiche, chi in direzione della musica classica indiana e chi verso la musica latina e il flamenco, quest’ultimo, un genere di contatto di ambedue i chitarristi con Paco de Lucia, figura innovativa nella musica tradizionale spagnola.
C'è da sottolineare come, per Paco de Lucia e McLaughlin, in particolare, l'uso della velocità fosse una componente proveniente dalla natura ritmica sia del flamenco che della musica classica indiana, dove non sono elementi di virtuosismo ma fanno parte dell'estetica di quei generi. 

La freschezza delle sessions del venerdi sera e una tracklist particolarmente riuscita, equilibrata fra la costruzione concettuale dei brani, la spontaneità ritmica e il tecnicismo, avevano decretato l’enorme successo di "Friday Night in San Francisco" sia fra gli addetti ai lavori che fra il grande pubblico.
L’operazione “Saturday Night”, invece, manca di alcuni dei presupposti che avevano reso “Friday Night” un disco epocale.
Innanzi tutto, la tempistica d’uscita, dopo 40 anni, un certo modo di suonare è ormai consueto nella tecnica di tutti i chitarristi e certe soluzioni sono ormai presenti anche in produzioni mainstream. Il disco, quindi, non riesce ad ottenere l’impatto spiazzante del primo disco, resta la testimonianza di una session rimasta inedita. In secondo luogo la tracklist è forse meno riuscita ed equilibrata.

Su “Saturday Night” non mancano ottimi momenti di interazione e le improvvisazioni entusiasmanti, ma c’è maggiore disomogeneità fra i brani e non sempre lo sfoggio di tecnica dei tre virtuosi riesce ad adattarsi alla musicalità. Il tecnicismo è un tema critico in realizzazioni come queste e in “Friday Night” le improvvisazioni dei tre, malgrado la velocità di esecuzione di molti fraseggi, si saldava a un entusiasmo e a un freschezza che non sempre è presente in questi inediti.
Ci sono, al contrario che nel disco originario, dei brani in solitaria dei tre, “One World” di John McLaughlin, “Trilogy Suite” di Al di Meola e “Monastero de Sal” una colombiana di Paco di Lucia, dove, malgrado si perda l’effervescenza del dialogo a due o a tre, l’esecuzione coglie i tre autori in momenti di estrema concentrazione e le registrazioni offrono un ritratto importante della filosofia musicale di ognuno. I brani eseguiti in trio, come “Splendido Sundance”, un ennesimo clone di “Mediterranean Sundance” originariamente collocato nel doppio “Splendido Hotel” di Al di Meola, non ha la freschezza del suo brano gemello malgrado il duello di fraseggi velocissimi, “El Pañuelo” è una buleria flamenca di Paco de Lucia, uno dei migliori momenti a tre chitarre del disco, “Meeting of the Spirits”, ex-hit della Mahavishnu Orchestra di McLaughlin, soffre un po’ di eccessiva durata e questa versione acustica non sfrutta le impennate elettriche dell’originale, “Orpheo Negro”, unico standard di musica brasiliana del disco scritto da Luiz Bonfá per l’omonimo film del 1959, una ballad melanconica risente di un’interpretazione forse a tratti troppo eccessiva.

“Saturday Night in San Francisco” avrebbe avuto un altro impatto tecnico-estetico, come sequel di “Friday Night”, se pubblicato a breve distanza dal precedente, oggi non è più un disco indispensabile, ma è un importante documento delle sessions live di questo straordinario trio chitarristico che non può mancare agli amanti del genere.


Al di Meola: chitarra acustica
John McLaughlin: chitarra acustica
Paco de Lucia: chitarra flamenco

Anno: 2022
Label: Ear Music
Genere: jazz-rock, fusion, folk-jazz

Tracklist:
01. Bill Graham Introduction
02. Splendido Sundance
03. One Word
04. Trilogy suite
05. Monasterio de Sal
06. El Pañuelo
07. Meeting of the Spirits
09. Orpheo negro

Copyright: © F. Antolín Hernandez
Wikimedia Commons


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