Ecco il disco perfetto per una label oscura e tenebrosa come la Black Widow: “1984 – L'Ultimo Uomo d'Europa” è un esordio credibile e incredibile se si pensa che pesca a piene mani dalla produzione dell'Italia progressiva anni '70, in particolar modo dai maestri Orme, ai quali il combo romano si ispira palesemente. Il richiamo è evidente in almeno la metà dei brani che costituiscono la lunga tracklist dell'opera, così splendidamente ispirata alle cupe sonorità del capolavoro "Felona e Sorona" che, se non eguagliato nel merito, risulta qui omaggiato con apprezzata capacità espressiva. Ma le doverose citazioni non sono finite giacchè il gruppo omaggia con arguta sensibilità artistica alcuni dei cosiddetti gruppi "minori" del prog nostrano, citando finemente tanto le escursioni melodrammatiche di Tito Schipa Jr, quanto le dirompenze plumbee tipiche del secondo Balletto di Bronzo. A parte alcuni espressioni vocali - certamente migliorabili, a modesto parere di chi scrive - il disco si palesa quale genuina espressione dell'odierno progressivo nazionale, molto più vicino oggi alla lezione settantiana di quanto fece, negli anni '80 e '90, l'ormai antico movimento new prog, troppo imbastardito da pop, new wave e addirittura hard rock, se non metal. La bella musica di questo pregevole disco è sublimata da testi interessantissimi ispirati alla nota opera "1984" di Orwell, rappresentativa come non mai di una alienante realtà futuristica, e dalla presenza di Pino Ballarini, blasonato vocalist e flautista del Rovescio della Medaglia, altra band che ritroviamo tra le innumerevoli influenze di questo valido e speriamo prolifico combo romano. |
Daniele Sopranzi: chitarra elettrica, chitarra acustica, lap steel Anno: 2015 |