Ascoltando il lavoro Stolen Dresses, si nota l'accento dinamico, sferzante che il gruppo vuole dare ai brani avvicinandosi particolarmente ai modelli britannico-americani.
La loro è una musica senza fronzoli, giri di chitarra semplici, sonorità alternanti tra il soft-rock e quelle più acide come già il brano di apertura Clerks denota ampiamente.
Il continuo altalenare di ritmo e cromaticità, dimostra quel senso di contraddizione che alberga nella gioventù in qualche modo simboleggiata in questi brani: dal senso di eccitazione come in I can't stop a quella di un martellante ed inutile "cruccio interiore" come in Steps.
La capacità di questi ragazzi risiede anche nel saper coniugare alla musica un piglio ritmico e dei testi, in grado di entrare nella mente dell'ascoltatore, di renderlo partecipe, di martellarlo fino a farlo scatenare.
E' un modo di fare musica che non ha interesse per l'estetica, ma ne ha per le autentiche pulsioni che spingono a comporre in maniera istintiva.
A questo album non bisogna chiedere innovazione musicale, non vi è pretesa, di certo però il contenuto è davvero molto genuino e frizzante; potrebbe esplodere nel futuro in qualcosa di considerevole, non rimane che augurare la piena maturazione a questo gruppo: certamente si trova sulla giusta strada.
Leonardo Borrelli: Chitarra, voce
Emiliano Colomasi : Basso, voce
Cristiano Delfino : Batteria
Anno: 2006
Label: Urtoxox/Audioglobe
Genere: Indie Rock
Tracklist:
01. Clerks
02. Show My Best
03. There's Place
04. I Can't Stop
05. Changing My Plans
06. A New Brand
07. Steps
08. Directions
09. Wake up
10. So Blind