Roma, 7 Giugno 2024 - Summertime - Casa del Jazz
È iniziata ufficialmente la rassegna estiva della Casa del Jazz che, da diversi anni a questa parte, nella stupenda cornice del parco di Villa Osio propone un cartellone di tutto rispetto a livello europeo. Alterna giganti e veterani della scena mondiale, giovani talenti e un ampio spettro di declinazioni del jazz contemporaneo, riuscendo a soddisfare un po' tutti i gusti del pubblico. Ad aprire questa serata inaugurale è stato il power trio capitanato dal virtuoso pianista/tastierista Joey Calderazzo ed accompagnato dal grande John Patitucci e dal suo sodale Dave Weckl alla batteria, compagno di vecchia data dai tempi della Elektric Band di Chick Corea. L’affiatamento tra i tre musicisti è davvero notevole. Da una parte, Calderazzo infiamma l’atmosfera con un piglio dinamico al piano, ricchissimo di fraseggi, coniugando tecnica e grande sensibilità melodica nei suoi interventi, come dimostrato in "The Oracle" e "The Charmer". Dave Weckl ha da sempre la capacità di realizzare poliritmi e strutture intricate con una semplicità e tranquillità d’animo disarmante. Si sente a proprio agio con Patitucci e l’intesa negli incastri ritmici è fantastica. L’andamento dei brani è sempre piuttosto sostenuto, dando ampio spazio virtuosistico ai tre, ma ciò che colpisce nel corso della serata è la capacità di variare costantemente l’accento dei brani, passando dal be-bop più forsennato di "Joyful Reunion of the Brothers and Sisters", ai rimandi latini/carioca tanto cari al compianto Chick Corea nel brano a lui dedicato, fino al jazz contemporaneo/fusion di "Midnight Voyage" di Michael Brecker, perfetta chiusura della scaletta di questa piacevole serata d’inizio estate. Non mancano momenti più intimistici come nella delicata composizione "The Blossom of Parting", concepita di getto dopo una conversazione telefonica con la propria famiglia. Calderazzo ci tiene a spiegare come l’ispirazione talvolta prenda il sopravvento con naturalezza e altre volte no, in quel caso è necessario fermarsi e procedere verso altro. Da una parte, l’incedere del pianista è evocativo e cristallino, dall’altra Patitucci opta per impreziosire la struttura melodica con struggenti inserti mediante ampie arcate del proprio contrabbasso. La serata scorre davvero rapidamente e ciò che colpisce ulteriormente, al di là della notevole prova musicale, è la bella interazione che il trio instaura col pubblico, in particolare Calderazzo che dimostra avere anche una certa propensione nell’essere un personaggio divertente.
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Joey Calderazzo: piano, tastiere Data: 07/06/2024
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