Dopo sei anni di silenzio dal debutto discografico Un.Tidy la band marchigiana torna ad affacciarsi sulla scena nazionale con questa seconda fatica, sempre autoprodotta, a metà tra sonorità garage-rock e ritmiche sicuramente punk.
Sometimes They Come Back e’ un disco che sembra promettere bene in apertura con la trascinante "Altes Wasserwerk" e la successiva "The Art Of Falling", in cui vengono fuori molto bene le caratteristiche punk predominanti di questo gruppo. Nei successivi brani troviamo tutti gli ingredienti per un disco che si mantiene sempre su ritmi tesi, coinvolgenti e perchè no irriverenti come in "Rosie Palm" in cui predominano riff rock un po' sporcati, (c’è chi le definirebbe scherzosamente schitarrate tamarre) e la possente batteria pestante alla grande, che insomma mette voglia di pogare, come in "Misunderstanding" ed in "Jump The Gun". Si mette da parte dagli altri brani, l’acustica (ma non troppo) "Expecting To Fly". C'imbattiamo inoltre nella soul "Rehab" di Amy Winehouse qui riproposta in una curiosa chiave clashana. Sometimes They Come Back è un album che strizza l’occhio in maniera ammiccante, forse talvolta ruffiana al punk, comportandosi sicuramente bene da questo punto di vista, ma senza mai abbandonare una certa vena rock ruvida. Vuole insomma essere tosto e d’impatto ma suo malgrado sfociando in una sensazione di scarsa originalità. Se volete ascoltare un disco energico e spigliato, fatevi avanti. Se siete magari in cerca di novità e di qualcosa che spacca, fate vobis. 65/100
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Damiano: Voce Anno: 2011 |