Roma, 14 Luglio 2014 - Luglio Suona Bene - Auditorium Parco della Musica
Photo Courtesy: Riccardo Musacchio & Flavio Ianniello per Fondazione Musica per Roma Guidato dallo storico fondatore Ralf Hütter, unico membro rimasto della formazione storica, il quartetto ripercorre con una nutrita scaletta, un po’ tutto il percorso artistico del progetto, partendo dalla celebre "The Robots", singolo estratto dal seminale The Man-Machine, descrivente prepotentemente il rapporto uomo-macchina e uomo-tecnologia, tema che febbrilmente rimarrà uno snodo cruciale in tutta la loro carriera. Basti pensare a Computer World ed Electric Café. Nelle immagini che si sussegiono, vengono riprese le storiche animazioni stilizzate del robot ed i quattro membri sotto forma di manichini automatizzati. Per rimanere in tema, si prosegue con l’aggressività industrial di "Numbers" e "Computer World", brano, quest’ultimo, che mette in luce l’anima celatasi dietro l’apparente freddezza dei suoni elettronici utilizzati. E’ questa una delle peculiarità di Hütter e compagni, costruire strutture musicali semplici, contrastandone il demone artificiale, infondendo, cioè, umane percezioni come avviene nell’immensità del viaggio spaziale in cui veniamo accompagnati nel brano "Space Labs". Si dirà animazioni non complesse, ma comunque efficaci a fare da commento alla musica futuristica del brano in questione. Ci si inoltra entro i confini di Computer World con le briosa movenze di "Computer Love" prima e di "Pocket Calculator" poi, qui simpaticamente proposta in italiano (Da vedere il video d'annata sulla rete, di Jocelyn che presenta il brano a Discoring), utilizzando l’animazione di una calcolatrice in sfondo. Si torna ancora una volta su The Man-Machine con la robotica title track, la martellante ed orecchiabile "The Model" e la già citata eterea "Space Labs". Nella seconda parte del viaggio sonoro, non potevano mancare i cavalli di battaglia "Autobahn" , "Trans-Europe Express" e "Radioactivity". Le prime due rappresentano uno spunto riflessivo geniale al tema del rapporto uomo/mezzo di trasporto, in particolare la seconda. "Trans-Europe Express" ha in sé un lato più fatalistico ed inquietante, descritto dall’inesorabile moto rettilineo del treno che ben si aggancia all’aspetto ancora più inquietante, introdotto sempre dall’evoluzione tecnologica, ovvero il pernicioso tema del nucleare. A sottolineare quanto sia ancora attuale, nella serie di località in cui sono avvenuti incidenti, i Kraftwerk menzionano la recente tragedia di Fukushima, introducendo parti vocali in giapponese. Uno ampio spazio viene dedicato alle più recente composizione Tour De France, personalmente la più efficace per quanto riguarda il sincronismo tra vibrante flusso sonoro e le scattanti immagini d’epoca della Grande Boucle, editate con uno stile e colore pop. Il concerto si avvia al termine con la sezione percussiva, corredata da immagini fumettistiche di "Boing Boom Tschak" che si aggancia a "Techno Pop" e "Music Non Stop", come fosse un unico brano, seguite dalle alienanti note di "Aéro Dynamik" associate a fluorescenti rette deformate dall'aerodinamica del mezzo (ancora una volta ricorre il tema dell'ingegno umano) e "Planet Of Vision". Cosa si prova quando i quattro musicsti si accommiatano con un inchino e scompaiono nel buio come li avevamo trovati? La sensazione di un’esperienza live che seppur iniziata ben quarant’anni fa, rimane ancora adesso unica nel suo genere, maledettamente sobria nella scelta visiva ma capace di tramortire l’ascoltatore/spettatore con la propria potenza sonora, ma soprattutto capace di stimolare la mente oltre il materiale. Guardarsi attorno e vedere un pubblico quasi esclusivamente composto di giovani, gremente la Cavea dell’Auditorium, è segno che l’idea di musica di Hütter/Schneider e sodali è ancora fresca ed originale tutt’oggi.
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Ralf Hütter: voce, tastiere, sintetizzatore Data: 14/07/2014 Setlist:
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