I DFA, pur non essendo noti al pubblico di massa, costituiscono una delle migliori realtà musicali Italiane. E con questo Kaleidoscope riusciranno ancora nell'intento di stupire l'ignaro ascoltatore.
Gran parte del merito deve essere ascritto alla Moonjune Records, che ha avuto la bella pensata di concentrare i due primi album realizzati dai DFA antecedentemente al live del Nearfest 2000. I due album in questione sono Lavori In Corso del 1996 e Duty Free Area del 1999 corredati per l'occasione da bonus live. Anche se Lavori In Corso è il loro album d'esordio, non può essere considerato come il meno maturo o riuscito. Piuttosto è proprio nel suo sviluppo che si deduce tutta la genialità del gruppo Italiano. i DFA parlano sempre con il cuore e cercano sempre di offrirci una musica melodiosa, anche se appare indubitabile che il loro marcato orientamento jazz-rock-progressive non sia accessibilissimo nè troppo immediato ad un primo ascolto disattento. Tutta la creatività (e la complessità) dei DFA è senza dubbio agevolata dalla chitarra di Silvio Minella che alleggerisce le trame e tempera le soluzioni come avviene su Collage, Trip On Metro' e Space Ace Man, brani tra gli altri estremamente ricchi musicalmente, e che si articolano e spiccano il volo grazie a degli slanci sorprendenti e ricolmi di gusto. In tema di dolcezza, Pantera-La Sua Anima appare brano centrale, grazie anche al balenare delle linee di flauto che attenuano alcune delle punte più grevi del pezzo rendendolo prossimo ad alcune prove dei migliori Camel. Un piccolo elemento di debolezza potrebbe essere identificato a tratti nel cantato di Alberto De Grandis, batterista e fondatore del gruppo, anche se esso non assume mai un ruolo preponderante giacchè viene centellinato. I quattro brani successivi infatti ne sono sprovvisti. Duty Free Area probabilmente è il migliore lavoro dei quattro musicisti. L'esordio è psichedelico e destabilizzante con Esher, ma più in generale è tutto l'album capace di insinuarsi sottilmente nell'ascoltatore in maniera martellante traccia dopo traccia. Caleidoscopio è poi il titolo guida dell'album con una spasmodica ricerca melodica determinata dalla sei corde unitamente al Mellotron e all'Hammond di Alberto Bononi per un connubio seducentemente riuscito. La rimanente quota dell'album non è altro che benessere per le orecchie, grazie ad una carrellata che lambisce tutti gli stili, permettendoci di ravvisare i migliori elementi di National Heart, Deus Ex Machina, Brand X. Fiore all'occhiello della produzione Moonjune non può che essere (banalmente..) raccomandato. 80/100
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Alberto Bonomi: Tastiere Anno: 2007 |