Bologna, 23 Maggio 2022 - Auditorium Manzoni Foto: Andrea Ranzi Il Doppio Concerto di Brahms richiede tradizionalmente un elevato grado di complementarità e affiatamento agli esecutori; una performance ideale dovrebbe infatti bilanciare il versante potente e tecnico della sua musica con quello più riflessivo, persino malinconico. Equilibrio e tensione sono presenti in tutta la composizione, ma risultano fondamentali soprattutto nel primo importante movimento. Bouchkow ed Hakhnazaryan costituiscono un buon abbinamento stilistico, violinista e violoncellista condividono infatti la semplicità e il senso della proposta in questa composizione romantica. Il movimento lento è ben interpretato, eseguito con il migliore sentimento senza mai risultare prevaricante. Gli esiti sono musicalmente trasparenti, ma non risultano mai freddi. Entrambi i musicisti riescono ad evitare la trappola presente in tante versioni di quest'opera, facendo in modo che nessuno domini a spese dell'altro. L'esecuzione ne orienta lo spirito verso una soluzione che a tratti sembra prefigurare più un concerto da camera, specialmente nel bel dialogo centrale dell'Andante. La direzione discreta valorizza tutte le sezioni dell'orchestra e incoraggia sapientemente i solisti del gruppo a brillare, rendendo questa esibizione un affascinante scambio di idee tra violino e violoncello. Il bis dei solisti è la Passacaglia di Handel-Halvorsen, tra i duetti più eseguiti del repertorio cameristico. Composizione tecnicamente impegnativa, viene ottimamente interpretata anche nella penultima e più ardua variazione che attraversa i registri più bassi e più alti di entrambi gli strumenti e si conclude in trionfo confluendo nella variazione finale dall’audace accordo di sol maggiore.
Composta un anno dopo la Terza, la “Tragica” è la prima sinfonia in tonalità minore di Schubert e la sua opera orchestrale più problematica. Le emozioni turbinano vistosamente filtrate dall’impeto adolescenziale e Schubert spesso si lancia in una tessitura dagli effetti tempestosi. L’introduzione, drammatica, appare modellata sulle suggestioni dell’oratorio di Haydn “E la luce fu” presente nella “Creazione” e anticipa la natura tragica dell'Allegro, moderato nel ritmo e austero. Il lento Andante, in tonalità maggiore con episodi in minore, è interpretato dall’orchestra rimarcandone efficacemente i contrasti. Il Minuetto è curiosamente il movimento più radicale della sinfonia, con i suoi ritmi irregolari, che alcuni direttori, ma non è questo il caso, spesso gestiscono alla Stravinsky con il rischio di fare apparire particolarmente debole la blanda sezione del Trio centrale. Riuscita anche la sottolineatura degli straordinari unisoni presenti nello Scherzo. Convincente anche Il finale, nervoso e commovente come il primo movimento, nel quale, dopo alcune modulazioni, la musica torna al Do maggiore per un’applaudita conclusione.
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Vassily Sinaisky
direttore Marc Bouchkov: violino Narek Hakhnazaryan: violoncello
Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Data: 01/04/2022 Luogo: Bologna - Auditorium Manzoni Genere: Classica
musiche di Johannes Brahms Franz Schubert
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