La realizzazione della ristampa in formato Compact Disc per l'etichetta La Cooka Ratcha (del gruppo Voiceprint) è un'ottima opportunità per parlare di Blueprint, un lavoro la cui uscita risale al lontano 1972, anno chiave in quanto posteriore a quello nel quale venne dato alle stampe il ciclopico Septober Energy della Centipede, la celebre orchestra rock composta da ben cinquanta elementi di cui Keith Tippett era il sovrano assoluto.
Grazie alla collaborazione di un quantitativo di musicisti estremamente scarno (Julie Tippett figura quale vocalist, Roy Babbington al basso, Keith Bailey e Frank Perry alle percussioni) e grazie alla illuminata produzione di Robert Fripp, in evidente prosecuzione con il lavoro fatto per Centipede), Keith Tippett ebbe modo di registrare questa sequela di improvvisazioni nell'arco di non più di due giorni ai Command Studios di Londra. In buona sostanza il comunicato stampa della Voiceprint riesce in maniera piuttosto illuminante ad esemplificare l'inclinazione che anima l'album : “Benchè la calma iniziale dell’album sia sconcertante, Tippett e gli altri musicisti sottopongono la musica al microscopio esaminando i particolari che si possono trovare nel piccolo mondo interiore che esiste tra le note, i musicisti e l’ascoltatore”. Infatti Blueprint può essere considerato, a ragione, una sorta di sperimentazione, dal piglio scientifico, condotta impiegando il suono del silenzio, impegnato nell'assorbire le sfaccettature date da rumori, dissesti, suoni disarmonici e dall’indescrivibile voce di Julie Tippett, il tutto mescolato dal singolarissimo pianoforte di Keith Tippett. Un album dalla forma libera e privo di compromessi, di quelli che alla distanza di quasi trent’anni è importante cercare di fare proprio. 75/100
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Keith Tippett: Piano Anno: 1972 |