Tappa obbligatoria, dopo l'ottimo EP omonimo di un annetto fa, per i palermitani Inner Quest, l'uscita di un full-lenght, questo Endless Illusion licenziato da New LM Records e distribuito da Masterpiece Distribution.
Endless Illusion riprende i 4 brani del precedente EP, da A&B già a suo tempo recensito (recensione di "Inner Quest EP"), migliorandone in modo consistente la qualità della registrazione e mettendo ulteriormente in risalto le capacità strumentali della band, dando in particolare ancora maggiore enfasi alla sezione ritmica che con Emanuele Carrubba al basso e Riccardo Barbiera alla batteria riesce a donare alla band quella varietà di ritmi di tempi e sopratutto quella aggressività ritmica che affiancata alle indubbie qualità strumentali e solistiche di Giuseppe Carrubba alle tastiere e Giuseppe Di Sparti alla chitarra riescono a fare del Prog Metal strumentale degli Inner Quest una musica che non resta un mero esercizio di devozione alle scontate influenze del genere, leggi Dream Theater, ma regalano partiture capaci di svariare da riffs più aggressivi ed heavy ad orchestrazioni ed arrangiamenti più spaziali ed atmosferici. I 4 brani del precedente EP sono ognuno a modo loro un esempio di questo alternarsi di tempi con riff e ritmiche più adrenaliniche e veloci ed orchestrazioni ed inserti vuoi di piano o di tastiere più sinfonici e di atmosfera, con i passaggi solistici a regalare momenti in cui il tasso tecnico e di virtuosismo da un valore aggiunto notevole al prodotto, virtuosismo che non è mai una semplice esibizione di bravura oppure mera ostentazione ma solismo che ha il compito di sopperire all'assenza delle parti vocali inserendo una trama ed un percorso sonoro preciso e mirato all'interno della partitura strumentale. I 3 brani inediti, posti in coda all'album si presentano subito con una grande sorpresa: "Cossyra (the daughter of the wind)" in cui gli Inner Quest si propongono in maniera diversa, puntando molto sull'aspetto sinfonico e sull'atmosfera, lasciando alle tastiere ed al piano di Giuseppe Carrubba il compito di tessere una trama sonora che avvolge l'ascoltatore, relegando il resto della band, per una volta, al semplice ruolo di comprimari ma donando uno scampolo emozionale estremamente ricco. Segue The Night altro brano dai toni più pacati e meditativi ed altro brano che dimostra l' ecletticità della band e la capacità, pur rimanendo negli angusti confini del genere, di non stagnare solo su determinate coordinate musicali e dimostrandosi capace di regalare anche brani variegati e capaci di toccare più aspetti dell'universo Prog. Chiude "Thunder in the middle of the night" che al contrario ci ripresenta gli Inner Quest in versione estremamente Heavy, con un pezzo, forse a mio parere il migliore che si presenta completo e ricco, vario e di sicuro impatto. Avevo già molto apprezzato il precedente EP, ora con questo album, migliorata ulteriormente la già buona registrazione e con l'aggiunta di 3 altri ottimi pezzi, gli Inner Quest si confermano come una signora band, fatta da ottimi musicisti per un album che pur restando di non semplice assimilazione, per via dell'assenza di parti vocali, si propone come uno dei migliori album di Prog Metal strumentale dell'anno; un album che può accontentare ascoltatori dai gusti più diversi, sia i cultori del Prog Metal alla Dream Theater ma anche, ed è questo un ottimo risultato per gli Inner Quest, ascoltatori che prediligono sonorità più robuste; sicuramente una bella conferma per la band palermitana 82/100
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Riccardo Barbiera: Batteria Anno: 2009 |