Il titolo, The Funeral Album è già di per se il simbolo e l'emblema di questo disco dei Sentenced, non solo perchè è perfettamente consono allo stile della suicide metal band per eccellenza ma proprio perchè si tratta dell'ultimo album, dopodichè, come da loro stessi annunciato, le strade dei 5 finlandesi prenderanno direzioni diverse, una separazione amichevole e consensuale certo, ma sempre di addio per i fans si tratta.
D'altronde se ancora ve ne fosse il bisogno, canzoni come "Consider us dead" o "Lower The Flags" chiariscono abbastanza bene il concetto ed ancor più emblematico in tal senso è il titolo dell'ultimo brano dell'album: "End of the road". Un album che anche all'ascolto risulta come un vero e proprio testamento della band, che nulla aggiunge e nulla toglie a chi li ha amati ed anche a chi li ha spesso criticati. The funeral album resta nel solco del metal tendendete ormai all'hard rock che più che essere una reale novità è la naturale continuazione di quanto già ascoltato negli ultimi lavori, il tutto sempre pregno delle classiche atmosfere cupe ed angoscianti tipiche del sound dei Sentenced; un album che comunque getta pure un occhio al passato della band, "Where waters fall frozen", riporta, anche se pochi secondi, ai trascorsi death di inizio carriera, quindi l'intenzione di Laihiala e soci appare proprio quella di voler ripercorrere la propria carriera senza dover necessariamente "inventare" nulla di nuovo, cosa che d'altronde non si può chiedere ad una band già conscia del proprio scioglimento. Quindi sicuramente un disco imperdibile per i molti fan della band, afflitti e disperati, leggere il blog sul sito ufficiale dei Sentenced per conferme, un disco che può rendere abbastanza bene l'idea di chi sono stati i Sentenced a coloro che non li conoscono e probabilmente invogliarli ad approfondire l'argomento, un disco che comunque si ascolta con piacere dall'inizio alla fine, anche abbastanza bello e coinvolgente in alcuni tratti ma che non dice molto più di quanto già conosciuto a chi li ha sempre ascoltati in maniera più distaccata e critica. 70/100
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Ville Laihiala: Voce Anno: 2005 |