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Gordian Knot
Gordian Knot

Questo primo album dei Gordian Knot sembra integrare una nuova fase in un processo di rinnovamento di certa musica influenzata dal genere progressivo. Ciò che sembra segnalare in sostanza, è che una volta oltrepassata la riaffermazione del primato della sostanza sulla forma, è possibile ricominciare a costruire su nuove basi.
Il rock progressivo può, e deve, ricercare nuove strade. Perchè, come dimostrano After Crying, A Triggering Myth, Thinking Plague è ancora possibile. Gordian Knot è, con essi, nel cuore di questo movimento in grado di riconciliare innovazione e pulsione federatrice.
La scoperta dei Gordian Knot origina tuttavia su un errore di fondo. Perchè, ci si potrebbe domandare, quest'album viene pubblicato dalla Sensory sotto-label votata per tradizione al prog-metal?
Il capofila di questo progetto sonoro, Sean Malone, si è certamente fatto conoscere dagli amanti del genere, in quanto bassista dei Cynic, la partecipazione all'album Focus (1994) gli è valsa infatti consensi unanimi della critica specializzata. Ma si trattava di una produzione distante anni luce da Gordian Knot: qui ci troviamo in presenza di un progressive più avanguardista che metal, e totalmente strumentale.
Impegnato prevalentemente allo Stick, famoso strumento a dieci corde creato da Emmett Chapman e reso celebre soprattutto da Tony Levin nei King Crimson, Malone ha raggruppato attorno a sé un manipolo di eccellenti musicisti: suo complice nei Cynic, il batterista Sean Reinert, il chitarrista Ron Jarzombek membro dei Watchtowe, ma anche Trey Gunn, che non ha certo bisogno di presentazioni, alla Warr Guitar, ed in veste di guest-star di lusso, John Myung dei Dream Theater, che suona lo stick in due brani. Senza dimenticare un promettente Glenn Snelwar, alle chitarre elettrica ed acustica.
Occorre però sgomberare l'impressione fuorviante di un set eteroclito di virtuosi tesi unicamente a dispensare qualche lezione folgorante della loro abilità. Questo perchè l'aspetto riuscito di Gordian Knot è giustamente di essere riuscito a canalizzare le sue energie impetuose ed individualiste in una creazione collettiva estremamente coerente e luminosa.
Malone ha saputo imprimere al suo impegno una visione ed una estetica indenegabilmente modernista, ricca di gusto ma anche, come raramente accade, di autenticità.
La strumentazione utilizzata nell'album è riuscita a valorizzare i migliori sviluppi della tecnologia musicale, ci troviamo insomma più in prossimità del calore analogico che di certa freddezza digitale alla moda che troppo spesso finisce, nella ricerca smodata della perfezione, per smorzare le emozioni. Al punto che gli inserti di chitarra acustica trovano la loro collocazione più naturale in questo sviluppo sonoro.
E' difficile descrivere con esattezza cosa caratterizzi lo stile dei Gordian Knot. Forse potrebbe essere illuminante il confronto con i King Crimson del periodo 1981/84. Per la disciplina sonora innanzitutto: assenza di soluzioni tecniche intempestive, di inutili fioriture. Ma anche per il suono: l'amalgama di Stick, Warr e chitarre diverse non manca di richiamare alla mente gli interlacciamenti di questo periodo dei KC.
Per il linguaggio musicale inoltre: siamo lontani dai sentieri tracciati da sempiterni accordi perfetti, maggiori o minori, le armonie sono più sottili ed inattese, ed i soli diabolicamente frippiani.
E' senza dubbio in virtù di queste caratteristiche che Gordian Knot può permettersi di variare continuamente le proprie vesti, ora minimaliste le performances solitarie di Trey Gunn in Megrez e di Sean Malone in Komm Süsser Tod, Komm Sel'ge ottimamente adattata da Bach, ora massimaliste quando il gruppo è al completo e come in Code/Anticode o Rivers Dancing si richiama alla folle intensità di brani quali Thela Hun Ginjeet o Neurotica.
Ma più che intestardirsi su un referto clinico di questa musica, sarebbe utile farne esperienza diretta, perchè al contrario del famoso nodo gordiano dal quale il gruppo deriva il nome, quest'album non è affatto un rovello senza soluzione, ma una sorta di piacere immediato e durevole.



Sean Malone: Basso Guitar, Chapman Stick, tastiere
Sean Reinert: Batteria
Trey Gunn: Warr Guitar
Ron Jarzombek, Glenn Snelwar: Chitarra
John Myung: Basso, Chapman Stick

Anno: 1999
Label: Sensory
Genere: Instrumental

Track Listing:
01. Galois
02. Code/Anticode
03. Reflections
04. Megrez
05. Singularity
06. Redemption's Way
07. Komm Süsser Tod, Komm Sel'Ge
08. Rivers Dancing
09. Srikara Tal
10. Grace

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