Foto: Andrea Ranzi

Le "Variazioni su un tema di Haydn" di Brahms non hanno una struttura tradizionale; astraggono qualche piccolo aspetto e creano una serie di meditazioni e sviluppi rapsodici in cui la melodia non è spesso palpabile. La Filarmonica bolognese rende efficacemente i passaggi dal modo maggiore al modo minore della seconda variazione e gli snodi del tema caratterizzati dai forti improvvisi; apprezzabile anche il passaggio delle figurazioni tra gli archi ed i fiati nella quarta. La passacaglia finale è un compendio della padronanza di Brahms delle tecniche superiori della composizione tradizionale e una sorta di manuale del contrappunto tra canoni e doppi contrappunti . Ma l'aspetto più importante è che l'opus non ha bisogno di essere interpretato per percepirne il fascino profondo ed universale: è musica creata dalla musica. Fisch riesce a garantire equilibrio e regolazioni dinamiche tra le sezioni orchestrali e facilita i cambi di tempo preservando la cura di Brahms per l’amalgama dei timbri e per la compiutezza di ogni variazione che, del pari, è essenziale alla complessità dell’insieme.

L’enorme abilità di Dvořák per le melodie accattivanti, i ritmi potenti e l'orchestrazione colorata viene esaltata nella esecuzione delle sue "Variazioni sinfoniche". Muovendo da un tema piuttosto semplice, il compositore intreccia la sua consueta magia in una serie di variazioni ingegnose e spesso spiritose che culminano in una conclusione opportunamente esuberante e travolgente. Le battute di apertura del Lento e molto tranquillo in tonalità di Do maggiore regalano ottave enigmatiche. Nei timpani si avverte una eco del secondo movimento della Quarta Sinfonia di Beethoven . Poco dopo, una greve progressione armonica sembra essere scaturita dal movimento finale della Prima Sinfonia di Brahms. La direzione riesce ad esaltare l’ampia celebrazione della danza popolare boema e delle voci strumentali colorate e dialoganti dell'orchestra quando il culmine giunge nella sezione di coda e la fuga trasfigura, improvvisamente, in una sfrenata polka ceca.

Fisch si dimostra una guida serena e osservante nella esplorazione delle "Enigma Variations" di Elgar, gli amici tratteggiati prendono vita con naturalezza mai forzata. Le trame di "CAE", che fa ancora capolino nel finale, è scintillante come la sferzata degli archi nell’attacco di “GRS”. Tra i frangenti più ispirati figura "WN", particolarmente tenera, una "BGN" generosamente cantabile e una "Romanza" davvero commovente. La celebre “Nimrod” si dipana muovendo da un pregevole pianissimo tra le consuete suggestioni delle battute iniziali della Patetica. Ben eseguito il finale, rappresentativo dell’autore, in una promettente esplosione di sinfonismo.

Asher Fisch

direttore

Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

Data: 16/06/2022
Luogo: Bologna - Auditorium Manzoni
Genere: Classica

Musiche di:

Johannes Brahms

Antonín Dvořák

Edward Elgar