SOS è a tutt'oggi un disco imprescindibile per capire alcune importanti trasformazioni musicali occorse negli anni settanta.
L'album è strutturato attorno al trio costituito dai sassofonisti inglesi John Surman, Mike Osborne ed Alan Skidmore (SOS) i quali lavorarono nella seguente formazione nell'arco degli anni intercorsi tra il 1973 ed il 1975 dando alla luce questo unico lavoro. Dopo una fin troppo estenuante attesa, questo importante album è stato ristampato in versione compact colmando una lacuna inaccettabile del mercato discografico e rendendo possibile ai tanti sfortunati che non possedessero il vinile di assaporare un piccolo gioiello. Fatta eccezione per alcune incertezze nella costruzione espressiva, SOS testimonia ancora ottimamente le buone idee elaborate da quel singolare trio. Senz'ombra di dubbio la più considerevole delle novità era rappresentata da un ensemble di soli sassofoni sceverata dalla sezione ritmica, una soluzione non frequente nel jazz anche se esperienze consimili sono state praticate da gruppi quali i Four Brothers. In ogni modo tale esperienza contribuiva a precorrere una tendenza che avrebbe avuto decisamente più fortuna nel decennio successivo. L'energia vulcanica e la qualità del lavoro derivano dalla decisione di arrangiare per i soli sax alcuni brani propri della tradizione popolare inglese, basti pensare all'incipit costituito dal sempiterno Country Dance oppure dalla scelta di far convivere armoniosamente la grammatica del free con un sentimento interamente europeo. A questo proposito è interessante constatare come più marcato sia il legame di Skidmore con i modelli americani, mentre Osborne si segnali per la carnalità e il carattere forbito del fraseggio. Probante allora diventa l'ascolto di un pezzo come Wherever I Am, organizzato sui prolungati e quasi ritmici accordi di Surman al synth, mentre il suo sax baritono risulta un pò flebile e in secondo piano, attenuando la sua spiccata propensione alla esaltazione dello strumento. Da notare come in altre fasi l'album viri verso un organico tradizionale, con Skidmore impegnato dietro i tamburi, Osborne al sax contralto e Surman al synth e alle tastiere. SOS, a distanza di oltre trent'anni, calamita l'ascoltatore per la irresistibile forza che sprigiona e per la coraggiosa scelta musicale del suo fantastico trio. |
Alan Skidmore: Sassofono tenore, batteria, percussioni Anno: 1976/2006 Sul web: |