Nonostante la deliberata difficoltà riservata dai due artisti all'ascoltatore, teso a decifrare di volta in volta il contributo fornito da ciascuno di essi alla costruzione di ogni brano, è possibile constatare in un pezzo come Pend la tagliente incisività delle scelte sonore di Elliott Sharp. Il metodo di approccio adottato dal duo nell'improvvisazione è decisamente espansivo, in grado di procedere nella creazione, attraverso i contrasti, di un inaspettato e rigoroso ordine sonoro. Il turbine tempestoso di Dis è così in aperto disaccordo con l'atmosfera di Dict, che evoca uno spazio contemplativo con il sax soprano di Sharp regolato minimalisticamente con un suono quasi percussivo all'interno di una rarefatta cornice sonora. Gli oltre undici minuti di Ify però, sono distanti miglia da uno sviluppo sonoro logico in senso stringente, e si potrebbe discutere allora sulla rigidità dogmatica della evoluzione sonora rigorosa ricercata da sempre dai due musicisti anche nell'altro album del 2007: aNostalgia, che viene messa un filo in crisi dagli sviluppi del pezzo. Senza ombra di dubbio la loro scelta di mettere in campo piccoli, talora a malapena udibili, suoni può non essere apprezzata dall'ascoltatore meno smaliziato, ma non mette assolutamente in crisi la bontà del loro metodo musicale; a tal proposito un pezzo come Por è estremamente calzante. La elettrica fretless di Sharp fa la sua presenza più incisiva in Pel, ed i suoni modellati attraverso lo strumento ed il lavoro di Friedl al piano definiscono ancora più nettamente musica dall'elevatissimo tasso di personalità. Tredici tracce per una durata complessiva di circa settanta minuti costituiscono un buon bilancio per il duo, e la programmazione rappresenta la vera chiave di volta della profondità che Feuchtify può offrire all'ascoltatore. |
Elliott Sharp: Sax sorprano, dobro, electric fretless guitar, 8-string guitarbass, computer Anno: 2006 |