Imola, 25 Giugno 2021 - Emilia Romagna Festival - Rocca Sforzesca Photo credit: Isolapress
La Musica è Pericolosa, una frase di Federico Fellini che sottendeva la pericolosità insita nelle pieghe del pentagramma, ma anche la convinzione che non si possa pensare di vivere senza correre quel rischio in grado di donare insospettabili momenti alati, è uno spettacolo-concertato, un’opera multidisiciplinare nella quale la musica è protagonista totale, suggestionata o ispirata da immagini e parole, nell'esprimere, attraverso le note, le partiture e le interpretazioni ciò che non si riesce a comunicare con altri linguaggi e arti. Piovani, attraverso una lunga ed eterogenea narrazione musicale che procede dal Fellini di “Intervista” e “Ginger e Fred”, passando per il Monicelli de “Il marchese del grillo”, giunge ad autori e brani del repertorio classico che definisce particolarmente incisivi per la sua formazione come Fryderyk Chopin tratteggiato nella “Mazurka op. 17 n. 4”, o “Golliwog’s Cakewalk” di Claude Debussy e a frastagliati percorsi e bizzarre genesi che lo hanno portato a fiancheggiare il lavoro di De André. Il compositore narra del suo rapporto fanciullesco con la bellezza e di quello con la musica, del fremito, unito al brivido, che si sposano nel timore di un naufragio. Esattamente come l'eroe omerico che si lascia legare all’albero maestro della nave, solo dopo aver imposto ai suoi compagni di turarsi le orecchie con la cera, per ascoltare il suadente e letale canto delle sirene ma senza il rischio di finirne fatalmente travolto. La musica è pericolosa, come lo sono tutte le realtà profondamente estatiche: ci trasformano, talora ci fanno ammalare, come i turbamenti adolescenziali, pericolosi come i nostri incontri con quella musica che ha la forza di modificarci nel profondo. Lo spettacolo è del resto un viaggio in grado di determinare una metamorfosi interiore innescata da un crescendo di atmosfere pregne di sentimento che compongono e armonizzano una narrazione teatrale nella quale la parola giunge dove la musica non può arrivare e, soprattutto, la musica riesce ad avvolgere lo spazio nel quale il verbo non sa o non può pervenire. Al centro della musica di Piovani c’è sempre lo stupore: il motore incessante di ogni nuovo invaghimento.
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Nicola Piovani: pianoforte Data: 25/06/2021
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