
Non si può certo negare il talento immenso di Wooten nel senso che non è semplice trovare in giro un altro bassista con la sua competenza.
Il suo lavoro con i Flecktones lo ha visto acclamato unanimemente, ed inoltre si è guadagnato una reputazione di esecutore da urlo per tecnica. Libera verso l'esterno flussi stupefacenti di note, ma può anche regalare una variazione di jazz o di funk con grande precisione. Ecco perchè è un dispiacere, quindi, che il suo ultimo album, Soul Circus, difetti della qualità e dell'energia tali da renderlo degno del suo creatore. Se avete bisogno soltanto di convincervi delle abilità di Wooten, saltate direttamente alla terza traccia dell'album, "Bass Tribute". Il pezzo annuisce col capo a molti grandi bassi dal passato e Wooten sembra capace di imitare ciascuno di essi. Purtroppo, neppure questa conoscenza ampia del basso che gioca attraverso i generi aiuta Wooten come songwriter. Molte delle tracce hanno proprio questa intenzione: di afferrare l'impegno altrui. È un peccato, anche perché, le prestazioni di Wooten sono perfette. "Back to India" mostra sinteticamente una scrittura andata a male. La canzone ha un vago tratto orientale, radici in un Tomfoolery sitar degli anni '60. Dopo che il piacere iniziale del cambiamento sonoro è svanito, la traccia si rivela essere giusto una copia dolce di quelle esperienze musicali. Prendi "One Week"; la canzone ha potenziale, ma si trasforma troppo presto in un refrain per essere del tutto convincente. Soul Circus trae beneficio dal mettere sotto il riflettore Wooten (che suona sia elettrico che acustico). Il suo assolo lungo mostra il suo gusto, ma, più importante ancora, lascia sentire il suo grande orecchio per la melodia. Qui gioca in un contesto di jazz, ma mantiene in vita un sano funk. Solo una transizione."Higher Law", si rivela il funk più pesante dell'album. "Ari's Eyes" (non ce ne voglia Slowhand..) suona come un outtake di Eric Clapton. l bassisti potrebbero dargli un valore maggiore imparare molto su uno strumento ignorato troppo spesso. Wooten grande bassista in definitiva? Sì. Grandi pezzi? Assolutamente no.
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Victor Wooten: Voce, chitarra, sitar, tastiere, batteria Bill Miller: Voce, flauto Joseph Wooten: Voce, tastiere Kurt Storey, Steve Bailey, T.M. Stevens, Will Lee: Voce Christian McBride, Gary Grainger, John Cowan, Alvin Chea, Oteil Burbridge, Bill Dickens, Rhonda Smith , Adam Wooten, Saundra Williams, MC Divinity, Kit Leblanc, Kelly Gravely, Kaila Wooten, Bootsy Collins: Voce Count Bass-D, Speech, MC Sookie: Rap Holly Wooten, Radmila Bowers, Jeremiah Abel, Arianna Wooten: Parlato Regi Wooten, Larry Jarvis: Chitarra Eric Silver: Chitarra acustica Shawn "Thunder" Wallace: Sax Rod McGaha: Tromba Barry Green: Trombone Jacques Jones: Basso Dennis Chambers, Howard Levy, J.D. Blair, Derico Watson: Batteria T.H. Sub Chandran: Ghatam, percussioni Ganesh Kumar: Kanjira Darrell Tibbs: Percussioni
Anno: 2005 Label: Vanguard Records Genere: Fusion
Tracklist: 01. Intro:ADAM 02. Victa 03. Bass Tribute 04. Prayer 05. Natives 06. Can't Hide Love 07. Stay 08. ON AND ON (Saundra) 09. Cell Phone 10. Back To India 11. Soul Circus 12. Higher Law 13. ON AND ON (Speech) 14. Take U There 15. Ari's Eyes 16. Outro:KIDS 17. Bass Tribute (Reprise)
Sul web: Victor Wooten

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