Home Recensioni Live Bill Frisell Trio "The Great Flood" - Bologna, 5 Luglio 2017

Bill Frisell Trio "The Great Flood"
Bologna, 5 Luglio 2017

Bologna, 5 Luglio 2017 - BOtanique - Giardini di Via Filippo Re

Photo courtesy: Marika Puicher

 

L'ultimo progetto che vede protagonista il chitarrista e compositore Bill Frisell accanto ai fidati Tony Scherr (basso) e Kenny Wollesen (percussioni) è una speciale collaborazione con il regista Bill Morrison. Morrison è specializzato in costruzioni cinematografiche evocative costruite attorno ad immagini archivistiche graffianti e dal grande afflato poetico, spesso in collaborazione con compositori di assoluto rilievo quali Michael Gordon (Decasia) o Dave Douglas per Spark of Being. Per questo sforzo congiunto, Frisell e Morrison si concentrano sul grande diluvio del 1927, una catastrofe naturale che ha scatenato una trasformazione radicale della società americana e nella musica. Il processo creativo ha funzionato diversamente dalla elaborazione standard di un film, dove un musicista tradizionalmente innesta musica in un prodotto finito. Frisell e Morrison hanno invece lavorato insieme alla stesura sin dall'inizio. L'inondazione del fiume Mississippi fu la più devastante nella storia americana. Nella primavera del 1927, il corso d’acqua è deflagrato inondando 27.000 miglia quadrate. Il disastro ebbe una funzione decisiva nella grande migrazione degli allevatori rurali riversatisi in massa nelle città industriali settentrionali.

Frisell, come è noto, è sempre stato estremamente interessato alla scoperta di radici e connessioni tra blues, bluegrass e folk (del resto l'indagine era già stata particolarmente accurata in un suo caposaldo quale Nashville del '97) e lo sforzo è sempre stato funzionale all'obiettivo di comprendere appieno le proprie origini musicali. Questa accurata indagine filmica è organizzata in "capitoli", trattando aspetti diversi dell'inondazione, sia cronologicamente, sia socialmente o culturalmente come momenti individuali. Non è solo un semplice filmato dell'alluvione, ma anche una sequenza animata di immagini di beni di consumo che continuano a resistere alla furia del cataclisma nei magnetici e rapidissimi fotogrammi del catalogo postale di Sears-Roebuck del 1927 con un effetto straniante sullo spettatore. Uno squarcio aperto intelligentemente per dimostrare che la vita della middle class fluiva normalmente nelle altre porzioni degli Stati Uniti non lambite dalla calamità.

Oppure una serie di riprese amatoriali dei neri fuggiti al Sud impegnati in una processione della chiesa battista a Chicago, le riprese dei politici e dei rappresentanti delle istituzioni nazionali dell’epoca (Hoover) che con gesti rassicuranti cercano di arginare la rabbia montante delle popolazioni e ancora una sorprendente sequenza computerizzata che traccia una mappa della linea di inondazione del 1927 mostrandone la sconcertante vastità da una sorta di "navetta spaziale immaginaria". Non mancano scorci disturbanti nelle sequenze delle patenti discriminazioni riservate ai neri estromessi dai traghettamenti nelle chiatte riservate prevalentemente agli agiati proprietari bianchi.

The Great Flood offre potenti immagini di uno spaccato potentissimo della nostra epoca vissuta attraverso un prisma della storia, ma sospinta dal suono della musica moderna. La colonna sonora scorre infatti discreta nella sua trama sonora, disegnando una sorta di Parigi stile Ry Cooder; note lente e arrangiamenti in chiave minore che risuonano attraverso l'acqua sullo schermo e nei lampi della pellicola danneggiata dal disastro naturale. Talora Frisell vira in controllate improvvisazioni in sol maggiore o l’impeto esplode in uno stile che ricorda molto da vicino la colonna sonora del Jack Johnson di Miles Davis. Il fraseggio si adatta naturalmente alle immagini dolorose, ma come in tutte le colonne sonore migliori, supporta le immagini piuttosto che sottrarre spazio alla visione. Frisell mette sul pentagramma ciò che il regista Morrison agognava e che ha amato definire "una musica tragica incredibilmente bella e movimentata" in cui riposa una notevole varietà di toni e ritmi che in un arco narrativo ampio tratteggiano in maniera inesausta il tema cardine della indomita perseveranza di un popolo.

 


Bill Frisell: Chitarre
Kenny Wollesen: Percussioni
Tony Scherr: Basso

Data: 05/07/2017
Luogo: Bologna - BOtanique
Genere: Jazz

 

 

 

 

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