Da Creedence Clearwater Revival a Blue Ridge Rangers.
Era il 1973 quando uscì il primo album distaccato dai Creedence Clearwater Revival, si intitolava The Blue Ridge Rangers, ed è il 2009 quando, con un po’ di astuzia e un alone di sarcasmo riprende la via delle cavalcate sabbiose con The Blue Ridge Rangers Rise Again. Mi chiedo se sia stato giusto fare uscire un album del genere, che altro non è che una lenta vendetta servita su un piatto nostalgico che ripropone un menù del passato. Un album di transizione costituito da cover, che poco dice del caro e vecchio pilastro del Rock' N' Roll, un album che molto probabilmente sarebbe passato inosservato se non avesse avuto l’astuzia di infilarci nomi del calibro di Springsteen e Eagles. Ed è proprio il brano composto con gli Eagles la vera chicca di questo album. “Garden Party”, figlio di Ricky Nelson, è stato riproposto egregiamente con l’aiuto di Don Henley e Timothy B. Schmit che emergono in modo eccelso mettendo quasi in ombra lo stesso John Fogerty. Non posso dire altrettanto di “When Will I Be Loved”, quella che sarebbe dovuta essere la seconda chicca dell’album altro non è che un brano senza un senso preciso, ripetitivo e con mini assoli che per certi versi riconducono al peggio dei lontani Love. Non vorrei essere acida e cattiva andando drasticamente contro al pensiero comune, ma trovo che l’insuccesso del brano sia proprio dovuto al "Boss" Springsteen che non è un novizio nel dare un tocco negativo al tutto. Il Country domina l’intero album a partire da “Paradise” che spiega in modo esaustivo il concept che domina le restanti tracce. “I Don't Care” fortunatamente riesce ad alzare la media. Partorita da Buck Owens è in grado di rispecchiare il caldo sud grazie ad una chitarra intensa e predominante che si rende protagonista assoluta andando a mettere in secondo piano tutto il resto. Brano che assolutamente avrei evitato è “Fallin’ Fallin’ Fallin’”: rasenta i jingle più complessi dei cartoni animati e si rende inadatto già dalle prime note. Avrebbe avuto un gran successone se fosse stato suonato da una band locale durante una sagra di un qualche paese dell’Arizona. Ora mi chiedo. Era proprio necessario fare questo album? 55/100
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John Fogerty: Voce e chitarre Anno: 2009 |